(Teleborsa) – Dopo il caos provocato dal Procuratore Nino Di Matteo con le sue dichiarazioni in TV di domenica 3 maggio nel corso della trasmissione “Non è l’Arena” su La 7 sulla scarcerazione di un consistente numero di pericolosi personaggi appartenenti alla criminalità organizzata per evitare contagi nelle strutture carcerarie di massima sicurezza dove sono rinchiusi , sembrerebbe pronto un “piano” del Ministro Bonafede per riportare in carcere i boss finiti inaspettatamente ai domiciliari.
Alla luce del mutato quadro sanitario, il Guardasigilli starebbe, infatti, ragionando in queste ore su quale veicolo normativo utilizzare. Gran parte delle scarcerazioni sono state disposte per gravi patologie, ma molte ordinanze fanno esplicito riferimento all’emergenza da Covid19.
Sarebbe più che un’indiscrezione questa, raccolta a Roma negli ambienti ministeriali di via Arenula che pre preannunciano “novità” dallo stesso Ministro atteso nel pomeriggio alla Camera. Lo “scontro” Di Matteo – Bonafede, che ha provocato le dimissioni del Capo del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), Francesco Basentini, rischia seriamente di compromettere i già precari equilibri del Governo, con le opposizioni, ormai da giorni, in pressing sul Ministro.