(Teleborsa) – L’estate frenerà la pandemia di Covid-19? A smentire la possibile correlazione tra contagio e clima, uno studio dell’Università di Toronto, pubblicato su Canadian Medical Association Journal, secondo il quale il coronavirus non risente di fattori come temperatura e latitudine.
“Avevamo già condotto uno studio preliminare che suggeriva come la temperatura e la latitudine potessero influire – spiega
il coordinatore della ricerca, Peter Juni -, ma quando abbiamo ripetuto lo studio usando condizioni più rigorose, abbiamo
ottenuto il risultato opposto”.
I ricercatori hanno preso in considerazione 144 aree del mondo, per un totale di 375.600 casi confermati di Covid-19. La Cina è stata esclusa dall’analisi perché l’epidemia era già in fase calante; Italia e Corea del Sud, al contrario, non sono state considerate perché l’epidemia era ancora in piena esplosione.
I risultati indicano che la diffusione del coronavirus non risentirebbe né della latitudine né della temperatura, mentre sembra esserci solo qualche indizio a carico del fattore umidità. Al contrario, le misure sanitarie imposte della autorità si sono dimostrate efficaci.
“L’estate non farà sparire tutto quanto: è importante che la gente lo sappia -, afferma la co-autrice dello studio Dionne Gesink, epidemiologa presso la Dalla Lana School of Public Health di Toronto -. D’altro canto, più tempo durano le misure di salute pubblica, maggiore è l’impatto sul rallentamento dell’epidemia. Questi interventi sono molto importanti, perché sono l’unica cosa che funziona davvero al momento”.