(Teleborsa) – Insieme ai contagi in India accelera anche la ricerca. Nel Paese, dove è stata superata la soglia dei 20mila morti, l‘Indian Council of Medical Research (Icmr), il più importante organo di ricerca medica indiano, ha annunciato il lancio di un vaccino entro il 15 agosto, in collaborazione con la società con sede a Hyderabad Bharat Biotech International Limited (Bbil).
“Il lancio del vaccino anti-Covid è previsto entro il 15 agosto 2020, dopo il completamento di tutti gli studi clinici. Bbil sta lavorando rapidamente per raggiungere l’obiettivo. Tuttavia il risultato finale dipenderà dalla cooperazione di tutti i siti di sperimentazione clinica coinvolti in questo progetto”, afferma il direttore generale dell’Icmr Balram Bhargava in una lettera indirizzata agli istituti coinvolti. L’Icmr ha selezionato una dozzina di istituti per la sperimentazione clinica del vaccino indiano contro Covid-19 (il BBV152) e chiesto agli ospedali di dare la priorità a tutte le approvazioni per il vaccino tenendosi pronti ad arruolare i partecipanti “non più tardi del 7 luglio”. “Un’inadempienza – si legge nella lettera – sarebbe vista molto seriamente”.
Tuttavia, secondo diversi ricercatori è assurdo pensare di verificare la sicurezza ed efficacia di un vaccino in meno di 2 mesi. “Uno sviluppo così accelerato, per quanto ne so, non è mai stato fatto per nessun tipo di vaccino. Qui sembra davvero troppo affrettato – rileva Anant Bhan, ex presidente dell’Associazione internazionale di bioetica –. Una simile tempistica pone dei potenziali rischi e non dà adeguata attenzione alle procedure di sicurezza necessarie”. Dello stesso avviso anche il virologo indiano veterano della ricerca sui vaccini, Jacob John. “Le sperimentazioni cliniche – sottolinea John – non possono essere affrettate. Anche quando sono veloci, gli studi di fase I e II hanno bisogno di un minimo di 5 mesi. Per la fase III i tempi dipendono da vari fattori, tra cui il numero di soggetti coinvolti e le decisioni sui dati di sicurezza, ma di solito ci vogliono almeno altri 6 mesi. Le intenzioni dell’Icmr possono essere buone, ma le procedure possono essere state viziate e così si rischia di far deragliare il vaccino”.
L’impressione è che la data del 15 agosto, giorno dell’Indipendenza indiana, annunciata per il lancio sia unicamente dettata da una scelta politica.