(Teleborsa) – In Italia sono 189.973 i casi totali di coronavirus, di cui 25.549 morti (+464 in 24 ore, con un aumento dell’1,85%). Calano ancora gli attualmente positivi per il quarto giorno consecutivo: sono 106.848 con un calo di 851 nelle ultime 24 ore mentre continua a crescere il numero dei guariti (57.576) con un incremento giornaliero record di 3.033 (+5,56%). In un giorno sono stati effettuati 66.658 tamponi per un totale di 1.579.909. Questi i dati del bollettino del 23 aprile resi noti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa (che ora si svolge non più quotidianamente ma due volte a settimana) parlando di “numeri particolarmente positivi”.
L’ ‘R con zero’, l’indice di contagiosità del coronavirus, è sceso ad una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7, ha detto il Presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli nel sottolineare che a partire dal 5 aprile, “con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E dal 3 aprile c’è stata costantemente ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti che erano ricoverati in terapia intensiva”.
“Secondo le stime che arrivano dai Paesi europei, la metà delle persone che sono morte di Covid-19 erano residenti in case di cura. E’ una tragedia inimmaginabile”. Lo ha detto il Direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, in una conferenza stampa. “Il quadro in queste strutture – ha sottolineato – è profondamente preoccupante. C’è un urgente ed immediato bisogno di ripensare il modo in cui operano le case di cura oggi e nei mesi a venire. Le persone che lavorano in quelle strutture – spesso sovraccaricate di lavoro, sottopagate e prive di protezione adeguata – sono tra gli eroi di questa pandemia”.
Intanto, in Spagna sono stati superati i 22mila morti legati alla pandemia da coronavirus, seguita dalla Francia che viaggia sulla stessa cifra, mentre negli Stati Uniti i morti per coronavirus hanno superato quota 46mila (46.609 per l’esattezza), mentre i casi positivi sono 842.319, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University