(Teleborsa) – 492 vittime, numero dei casi accertati a quota 24.597 mentre si registrano nuovi contagi in Giappone, a Singapore e a Hong Kong: questo l’ultimo bilancio del Coronavirus. Ma secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo scenario non è completamente negativo: il 99% dei casi accertati, infatti, è in Cina: dato che testimonia che le misure prese al momento funzionano. Soddisfazione anche per il numero dei guariti e dimessi con successo, quasi 900.
Nel frattempo, la Governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha annunciato che tutti i visitatori provenienti dalla Cina saranno tenuti in quarantena per 14 giorni. La svolta all’indomani del primo decesso da coronavirus nell’ex colonia e al terzo giorno di proteste del personale medico che ha chiesto la chiusura totale della frontiera con la Cina. Lam aveva ridotto a tre i transiti al confine, sostenendo che il blocco sarebbe stato discriminatorio.
Adidas e Nike chiudono i propri store in Cina – Mentre Pechino ringrazia 21 Paesi per il “sostegno nel momento del bisogno” – c’è l’Italia, non gli Usa – continua la fuga delle grandi aziende. Le multinazionali di abbigliamento e calzature sportive Adidas e Nike hanno deciso di chiudere la maggior parte dei loro store in Cina. Entrambe le società spiegano che la situazione di emergenza sanitaria sta avendo un grosso impatto sul business nel paese asiatico. La coreana LG ha fatto sapere che non parteciperà alla Mobile World Congress (Mwc), la più grande fiera della telefonia mobile in programma dal 24 febbraio a Barcellona per “evitare di esporre centinaia di dipendenti a viaggi internazionali”.