(Teleborsa) – Oltre 270mila mascherine protettive al giorno per i dipendenti delle società del Gruppo FS e per la Protezione Civile. È quanto si riuscirà a produrre nello stabilimento Onae (Officina Nazionale Apparecchiature Elettriche) di RFI a Bologna, debitamente riconvertito allo scopo. Il progetto, che ha incassato le necessarie autorizzazioni, è promosso dalla task force che FS Italiane ha istituito all’inizio dell’emergenza coronavirus. Si aspetta soltanto la consegna, prevista entro fine mese, dei macchinari necessari in arrivo dalla Cina: due saranno destinati a confezionare mascherine di tipo chirurgico e uno per il modello FFP2. A regime ogni giorno potranno essere prodotti 240mila pezzi del primo modello e 36mila del secondo.
Serviranno per coprire il fabbisogno interno e la sovrapproduzione verrà gratuitamente offerta alla Protezione Civile con cui il Gruppo sta collaborando ormai da settimane. Del resto l’attesissima Fase 2, quella della “convivenza” con il virus, il cui inizio è previsto a maggio, non si preannuncia certo breve e l’uso di mascherine protettive la contrassegnerà per mesi.
La decisione di trasformare lo stabilimento bolognese in centro per la produzione di questi dispositivi sanitari rientra – si legge nella nota – tra le tante iniziative promosse da Ferrovie dello Stato nel contrasto alla diffusione del covid-19, con l’obiettivo di offrire i massimi livelli di sicurezza sanitaria ai propri dipendenti, ai viaggiatori e contribuire alla battaglia collettiva contro la pandemia.
(Foto: Enrico Massidda)