(Teleborsa) – L’Italia risulta più indietro rispetto agli altri Paesi europei, per l‘utilizzo di Internet e dei servizi informatici. È quanto emerge da un’analisi condotta dal Centro Studi di Confagricoltura su dati Eurostat 2019. Uno scenario che, vista l’attuale situazione di emergenza causata dal coronavirus con sempre più attività che si stanno trasferendo sul web – dai rapporti con la Pubblica Amministrazione allo smart working, dall’attività didattica all’home banking, all’e-commerce –, risulta particolarmente penalizzante per il nostro Paese facendo affiorare in maniera ancora più evidente l’inadeguatezza del sistema infrastrutturale digitale italiano.
I dati collocano l’Italia al 20esimo posto per l’accesso a Internet con solo l’85% delle famiglie italiane ha possibilità di accedere alla Rete contro una media europea del 90%. Per quanto riguarda la banda larga (almeno 30 Mbits/secondo) risulta che il nostro Paese è al 18esimo posto in Europa, con l’84% delle famiglie (rispetto alla media europea dell’89%) che può disporre di una tale velocità di connessione. Se si guarda poi alla banda ultralarga (100Mbits/secondo) scendiamo addirittura al 25esimo posto, seguiti solo da Croazia, Cipro e Grecia (elaborazione Corte dei Conti UE su dati Commissione UE 2017).
Anche sul fronte dei servizi on line per l’espletamento di adempimenti vari, il Centro Studi di Confagricoltura rileva dati poco confortanti. Sebbene ci sia stato un aumento (fra il 2015 e il 2019 dal 28% al 36% della popolazione) nell’utilizzo dell’internet banking, ovvero nella gestione dei conti correnti bancari on line, siamo comunque al 23esimo posto in Europa (media UE 58%).
Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (per informazioni, pagamenti e gestione pratiche) la situazione non è migliore. In Italia i cittadini che si avvalgono di Internet sono solo il 23%, rispetto a una media UE del 55%, collocandoci al 27esimo posto in Europa, precedendo sola la Romania.
Quanto all‘e-commerce, nel nostro Paese solo l’8% della popolazione effettua acquisti di beni e servizi on line, rispetto al 20% della media europea. Una percentuale che ci relega al 24esimo posto in Europa.
Nonostante gli impegni fissati a livello nazionale ed europeo e l’approvazione del progetto “Strategia Digitale Italiana” nel 2015 (per gli obiettivi di crescita UE 2020) – che prevedeva che entro il 2020 almeno il 50% delle abitazioni fosse dotato di connessione a banda ultra larga – il nostro Paese – rileva Confagricoltura – continua a scontare un pesante ritardo, anche culturale, su questo fronte.