(Teleborsa) – Imporre l’attività didattica a distanza con tanto di metodologie risulta “un’operazione decisamente illegittima“.
Ne è convinto il sindacato della scuola Anief che spiega come, negli ultimi giorni, siano giunte alla sigla sindacale guidata da Marcello Pacifico “diverse richieste di chiarimento sulle modalità di gestione della didattica via web: si tratta della procedura d’insegnamento che tutte le scuole stanno portando avanti per sopperire alla sospensione dell’attività didattica prevista fino al prossimo 3 aprile. Molti docenti hanno chiesto se sia lecito gestire dall’alto metodologie, software, piattaforme digitali d’utilizzo, come starebbero tentando di fare alcuni dirigenti scolastici”. Il giovane sindacato ritiene di “no”. Sia per il vuoto contrattuale in merito, sia perché “la libertà d’insegnamento va sempre e comunque tutelata“.
“No alle invasioni di campo – avverte Pacifico .. I docenti hanno dimostrato e stanno dimostrando di non volersi sottrarre, benché non vi siano obblighi contrattuali in tal senso, all’impegno di continuare a mantenere un contatto attivo con i loro alunni. Il sindacato tuttavia – aggiunge – ribadisce che occorre anche evitare il rischio del digital divide: un rischio, concreto se pensiamo che non tutte le famiglie hanno a disposizione connessioni, computer o tablet”. Pacifico ricorda che “pur considerando la presenza di buone pratiche in alcune realtà, in Italia il ritardo informatico e telematico rimane considerevole. I docenti sono consapevoli di questo. È bene che tutti lo tengano presente, rimanendo con i piedi per terra, evitando di avventurarsi in progetti formativi impossibili”.