(Teleborsa) – Per fronteggiare il disagio abitativo servirebbe un piano per realizzare alloggi con canoni di 300 euro mensili e delle partnership pubblico-privato. Mentre il Programma nazionale per la qualità dell’abitare è un primo passo per nuove politiche abitative ma sconta scarsità di risorse e si rivolge solo a soggetti pubblici. Così Legacoop Abitanti, l’Associazione che riunisce le 624 cooperative del settore aderenti a Legacoop, in occasione dell’assemblea congressuale.
La proposta è quella di un programma edilizio per la locazione a lungo termine, con l’obiettivo di realizzare 10.000 alloggi (da 60 metri quadrati, costo stimato 150mila euro ciascuno, coperti per 130mila euro con mutuo bancario e 20mila con quota di autofinanziamento privato), prevedendo un contributo pubblico di 5.000 euro annui ad alloggio per tutta la durata del mutuo ed un canone di locazione mensile di 320 euro (al netto di oneri fiscali e di gestione). Una proposta, stima l’associazione, che metterebbe in moto investimenti privati di circa 1,5 miliardi e genererebbe nuova occupazione per circa 35.000 addetti.
La Commissione Europea, si fa notare, ha espresso interesse verso il tema dell‘housing sociale, riconoscendo come il disagio abitativo sia al cuore dei problemi di povertà ed esclusione, e nel Country Report 2019 ha messo in evidenza, per l’Italia, la scarsità di offerta abitativa che riceve sussidi in varie forme (solo il 4% dello stock di edilizia residenziale, molto inferiore rispetto alle percentuali degli altri paesi) e la frammentarietà delle politiche e degli operatori. Una debolezza confermata anche dalla persistente incapacita’ di spendere i fondi comunitari: nella scorsa programmazione, su 42 milioni previsti per l’efficientamento dello stock abitativo ne sono stati spesi solo 3,5 e su 267 milioni per infrastrutture per l’abitare solo 70.
Adesso, si sottolinea, “si profila un’opportunità che non può essere sprecata, quella legata alle risorse stanziate dal Next Generation EU”. “Riteniamo che tra le priorità del Recovery Plan che il Governo sta predisponendo – sottolinea Mauro Lusetti, Presidente Legacoop – vadano individuati progetti in grado di coniugare un’elevata capacità di attivazione economica con un ampio beneficio sociale: da questo punto di vista, la risposta al disagio abitativo potrebbe costituire un’allocazione adeguata.
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