(Teleborsa) – Consob ha sospeso temporaneamente, fino al 30 giugno prossimo, l’applicazione di alcune previsioni del Regolamento sulle operazioni con parti correlate (Opc) al fine di agevolare, per le operazioni di rafforzamento patrimoniale che prevedano il coinvolgimento di parti correlate, il ricorso alla facoltà di esenzione già prevista dal Regolamento in caso di urgenza.
L’opzione, già prevista dalla disciplina in vigore dal 2011, consente alle società di derogare ai requisiti procedurali per l’approvazione delle operazioni con parti correlate (tra cui i pareri del comitato di amministratori indipendenti), a condizione che sia fornita al pubblico un’adeguata informativa sull’operazione e sulle ragioni di urgenza e che sia consentito ai soci di esprimersi sull’operazione nel corso della prima assemblea utile.
Presupposto dell’intervento è che nell‘attuale fase di emergenza connessa alla pandemia da Covid-19 le società con azioni quotate o diffuse tra il pubblico in misura rilevante potrebbero avere necessità di realizzare con urgenza operazioni di rafforzamento patrimoniale che prevedono l’intervento di parti correlate.
L’intervento di semplificazione può interessare oltre il 60% delle società attualmente quotate, che non hanno previsto l’esenzione per urgenza o l’hanno prevista solo parzialmente (solo per operazioni di competenza dell’organo amministrativo o delegato ovvero solo per quelle di competenza assembleare).
Tenuto conto che in caso di operazioni di competenza assembleare l’esenzione in esame è possibile soltanto nei casi di urgenza “collegata a situazioni di crisi aziendale“, la Consob ha adottato, inoltre, una Comunicazione volta a precisare che, fino al 30 giugno 2021, la necessità di far fronte ai casi di emergenza connessi alla pandemia da Covid-19 configura un caso di urgenza collegato a crisi aziendali.