(Teleborsa) – Ancora un nulla di fatto, il secondo consecutivo. La banca centrale cinese, nella riunione di giugno, ha confermato tassi d’interesse ad 1 anno invariati al 3,85%, in linea con le aspettative del mercato.
Parallelamente, la People Bank of China ha confermato il tasso sui prestiti a 5 anni al 4,65% per il secondo mese consecutivo. Anche in questo caso la decisione era largamente attesa. L’Istituto centrale ha poi allungato alcuni prestiti a medio termine che scadevano la scorsa settimana.
La scorsa settimana però la PBOC aveva ridotto il tasso reverse repo a 14 giorni dal 2,55% al 2,35%, iniettando liquidità aggiuntiva in misura pari a 70 miliardi di yuan, ed ha condotto un’altra asta a sette giorni ad un tasso del 2,2%, pari ad un valore di 50 miliardi di yuan, per allentare le tensioni sui mercati finanziari.
La decisione di oggi è stata assunta in considerazione della crisi da Covid-19, del riemergere di contagi da coronavirus, seppur limitatamente all’area di Pechino e prontamente isolata, ed ai deludenti dati macroeconomici emersi nell’ultimo periodo, che confermano la debolezza dell’economia del Dragone, fatto salvo lo scontato rimbalzo della produzione.
Sebbene i tassi restino ai minimi dell’ultimo periodo, non è escluso che la banca centrale intervenga ancora per allentare le condizioni del mercato monetario, anzi appare quanto mai probabile, L’ufficio di gabinetto, una settimana fa, ha confermato infatti che il governo manterrà ampia la liquidità tagliando il coefficiente di riserva richiesto delle banche e portando al contempo i tassi di interesse su livelli più bassi.