(Teleborsa) – Sì al referendum contro il taglio dei parlamentare. L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, con ordinanza depositata oggi, ha infatti confermato che “la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all’art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito refendario dalla stessa proposto“.
Si andrà così direttamente al voto contro il taglio dei parlamentari. La richiesta è stata firmata da 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto di 64: tra i firmatari c’è anche un esponente del M5S.
Il prossimo passaggio sarà la scelta della data del referendum. La convocazione spetta infatti al Presidente della Repubblica con decreto “su deliberazione del Consiglio dei ministri” che verrà convocato entro 60 giorni a partire dal giorno dell’ordinanza della Cassazione.
Entro due mesi Palazzo Chigi deve decidere in quale data convocare le urne, decisione che deve essere presa in un periodo compreso tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo allo svolgimento del Consiglio dei ministri, cosa che restringe il campo tra gli ultimi giorni di marzo, e la prima domenica di giugno. Visti i tempi tecnici, il voto dovrebbe quindi tenersi tra maggio e giugno.