(Teleborsa) – I dati Istat relativi all’andamento del PIL sono “un drammatico campanello d’allarme”. Lo ha detto il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.
“Si tratta delle flessioni peggiori dal 1995 – ha proseguito – termometro di una crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta economica e sociale del Paese, con effetti devastanti sul nostro tessuto produttivo. Preoccupa in particolare il crollo della spesa effettuata dalle famiglie nel primo trimestre”.
Di fronte a questa emergenza “occorre intervenire subito con misure senza precedenti – ha aggiungiunto – sarebbe impensabile rendere disponibili i fondi stanziati nel cosiddetto Recovery plan a partire dal 2021, quando migliaia di imprese saranno state costrette a chiudere i battenti con milioni di posti di lavoro bruciati. In questo momento è necessario un vero e proprio choc fiscale attraverso misure come il taglio delle tasse sul lavoro e la flat tax per far ripartire i consumi e riattivare la domanda interna”.