(Teleborsa) – Venti euro in più in busta paga che portano a 100 euro il vecchio bonus Renzi. Con i pagamenti del 27 luglio, per i dipendenti pubblici privati è scattato un aumento delle retribuzioni, frutto del primo taglio del cuneo fiscale approvato con la manovra di dicembre. Una misura che, secondo quanto previsto dall’ultima legge di Bilancio, interesserà 16 milioni di lavoratori.
Soddisfatti i sindacati che parlano di un’operazione di giustizia sociale, che va portata avanti allargando il calo delle tasse ai pensionati e mettendo nero su bianco una riforma complessiva del sistema fiscale, che rafforzi anche la lotta all’evasione.
Tra le misure allo studio del governo anche la riforma degli ammortizzatori sociali, la definizione del prolungamento della Cig Covid e del blocco ai licenziamenti fino alla fine dell’anno. Nel dettaglio la prospettiva, in vista del prossimo decreto di agosto, è quella di rifinanziare la cassa integrazione con causale Covid di altre 18 settimane (da utilizzare con il sistema attuale 9+9 e retroattivamente dal 15 luglio, la cui richiesta potrebbe essere legata ad un calo del fatturato intorno al 20%) e di prorogare lo stop ai licenziamenti (al momento bloccati fino al 17 agosto) con alcune eccezioni come la cessazione di attività. Per favorire la ripartenza dell’Italia nella cosiddetta “Fase 3” è sul tavolo anche l’introduzione di incentivi per l’occupazione, come la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e gli sgravi per le aziende che decidono di far rientrare i dipendenti al lavoro dalla Cig.
Sul fronte degli ammortizzatori sociali va avanti il confronto guidato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha visto i rappresentanti delle imprese e rimarcato l’obiettivo di arrivare a “un testo condiviso” con le parti sociali. “C’è convergenza sull’impianto della riforma degli ammortizzatori sociali. Le imprese – sottolineano dal dicastero di via Veneto – chiedono che sia creato un sistema universalistico, che protegga tutti i lavoratori tenendo conto delle specificità di settore e della dimensione delle aziende e sia orientato alle politiche attive, esattamente come propone da tempo il ministro”.