(Teleborsa) – La Brexit potrebbe aprire una vertenza internazionale, se il Governo Johnson porterà a termine l’iter parlamentare per l’approvazione dell’Internal Market Bill, la legge sul commercio interno che minerebbe il protocollo raggiunto con l’UE sui confini tra Irlanda del Nord e Irlanda.
Secondo quanto riferito da Bloomberg, l’UE starebbe pensando di aprire una causa legale contro il Regno Unito, per violazione di un accordo internazionale,vale a dire il protocollo raggiunto fra Londra e Bruxelles l’anno scorso. Una causa che poggerebbe sul principio “pacta sunt servanda” (gli accordi devono essere osservati) e che potrebbe bloccare l’Internal Market Bill anche prima che venga approvato dal parlamento britannico. Intanto le due parti terranno oggi una riunione d’emergenza.
Le reazioni internazionali alla proposta del Premier inglese non sono delle migliori. Dagli USA, la speaker della Camera Nancy Pelosi ha avvertito che la legge “scandalo” proposta da Johnson potrebbe compromettere anche un accordo commerciale fra Stati Uniti e Regno Unito.
Intanto, ieri, il Primo Ministro britannico ha difeso il provvedimento – che è stato depositato in Parlamento – scatenando la dura reazione delle autorità europee. Boris Johnson ha motivato il disegno di legge con la necessità di “proteggerei posti di lavoro, assicurare a crescita economica e la fluidità del mercato interno”, ma non ha fatto alcun riferimento alle problematiche legate ai negoziati con l’UE. Il Premier ha ribadito, invece, che il suo governo condurrà in porto la Brexit “nel rispetto della volontà popolare”.
La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “molto preoccupata”, avvertendo che la mossa di Londra “mina la fiducia” nei confronti del Paese.
Dello stesso avviso il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui “l’accordo di recesso è stato raggiunto e ratificato da entrambe le parti e deve essere applicato in pieno” e “la violazione della legge internazionale non è accettabile”.
Dal canto suo Manfred Weber, presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo, ha affermato che “la proposta del Regno Unito di ignorare parti dell’accordo di recesso è una violazione della fiducia senza precedent”.