(Teleborsa) – Ancora una fumata grigia a Bruxelles dopo il nono ciclo di negoziati tra Regno Unito e Unione europea per trovare un accordo per i rapporti dopo l’uscita del Paese dall’Ue.
Fredde le posizioni dei due capo negoziatori dopo gli incontri di oggi. David Frost, il rappresentante del Governo Johnson si è detto “preoccupato” visto il poco tempo a disposizione e chiude a una possibile soluzione entro il Consiglio europeo del 15 ottobre. Per Frost ci sono stati “progressi limitati” sui dossier ancora aperti tra le parti: i meccanismi di concorrenza, gli aiuti di Stato e in particolare “la pesca, rispetto al quale il gap fra noi resta sfortunatamente ancora molto grande e senza un maggiore realismo e flessibilità da parte dell’Ue rischia di essere impossibile da colmare”.
Anche per Barnier permangono ancora “gravi divergenze su questioni di grande importanza per l’Unione europea”. Il capo negoziatore Ue ha citato in particolare la protezione dei dati personali, gli impegni sui cambiamenti climatici e sul prezzo del carbonio. Al contrario, positivi gli sviluppi su sicurezza aerea, coordinamento della sicurezza sociale e il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà individuali, “una condizione preliminare per la nostra futura cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale”.
Barnier è tornato anche sull’Internal Market Bill, “viola gli obblighi ai sensi dell’accordo di recesso e del protocollo sull’Irlanda/Irlanda del Nord”. “Per raggiungere un accordo, queste divergenze devono essere necessariamente superate nelle prossime settimane – ha concluso Barnier – Continueremo a mantenere un atteggiamento calmo e rispettoso e rimarremo uniti e determinati fino alla fine di questi negoziati”.
Intanto il premier Boris Johnson ha lanciato la palla nel campo dell’Unione europea: “Ci sono tutte le chance per arrivare a un grande accordo, dipende dal buonsenso dei nostri amici e partner”, ha detto replicando alla presidente della Commissione europea von der Leyen che dopo il vertice di oggi ha ribadito di volere un accordo ma non a qualsiasi prezzo. “Hanno fatto un accordo con il Canada simile a quello che vogliamo noi, perché non dovrebbero farlo” con il Regno Unito – ha aggiunto Johnson – Siamo così vicini, noi siamo stati membri per 45 anni, è tutto a portata di mano, dipende solo da loro”.
Un quadro di governance efficiente, basato su un accordo globale, con meccanismi di applicazione e risoluzione delle controversie solidi, nonché rimedi efficaci. Ciò è naturalmente ancora più importante dopo l’introduzione da parte del governo del Regno Unito della “legge sul mercato interno”, che viola i suoi obblighi ai sensi dell’accordo di recesso e del protocollo sull’Irlanda / Irlanda del Nord.
Un accordo sulla pesca stabile, sostenibile ea lungo termine, che consenta al Regno Unito di sviluppare ulteriormente le sue possibilità di pesca, garantendo nel contempo l’uso sostenibile delle risorse e proteggendo le attività dei pescatori e delle donne europei.
Per raggiungere un accordo, queste divergenze devono essere necessariamente superate nelle prossime settimane.
Continueremo a mantenere un atteggiamento calmo e rispettoso e rimarremo uniti e determinati fino alla fine di questi negoziati.
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