(Teleborsa) – Boeing ha chiuso il 2019 con una perdita di 636 milioni di dollari dopo i 10,46 miliardi di utile del 2018. Si tratta del primo esercizio in rosso da 22 anni, vale a dire dal 1997, e del quarto nei 104 anni di storia del colosso Usa dell’aeronautica (gli altri sono stati il 1995 e il 1946). Sui risultati pesa, ovviamente, la crisi del 737 MAX. Il Gruppo ha inoltre accusato oneri supplementari pari a 9,2 miliardi di dollari, che portano a 18,4 miliardi il costo complessivo della crisi del 737 MAX. Boeing ha inoltre confermato la decisione di ridurre nuovamente la produzione del 787 Dreamliner a causa della mancanza di nuovi ordini: a partire dal 2021 realizzerà 10 aerei al mese (oggi sono 14 e scenderanno a 12 da fine 2020)
“Riconosciamo di avere molto lavoro da fare – ha detto il nuovo Ceo, David Calhoun – e siamo concentrati sul ritorno in servizio del 737 MAX e lavoriamo per ristabilire la fiducia nel marchio Boeing”.