(Teleborsa) – Sono stati compiuti “notevoli progressi nel rafforzamento della salute dei bilanci delle banche” e la capitalizzazione e la qualità degli attivi del settore bancario sono “notevolmente migliorate” ma “permangono importanti sfide” e “il coefficiente patrimoniale è inferiore di circa 1,5 punti percentuali mentre il rapporto NPL supera il doppio della media Ue”.
E’ quanto scrive il FMI nella dichiarazione finale della missione per il rapporto annuale sull’Italia, nella quale riconosce i consistenti progressi sul risanamento delle banche in Italia, ma rileva la persistente bassa redditività del sistema, specialmente per gli istituti medio piccoli. Il Fondo raccomanda, inoltre, di “evitare il più possibile” il ricorso al Fondo di tutela dei depositi nei gli interventi preventivi sugli istituti in affanno.
Nel rapporto stilato al termine della missione, gli ispettori del FMI riconoscono comunque che in tre anni l’incidenza dei non performing loans nelle banche tricolori si sia più che dimezzata, dal 16% del 2016 al 7,3% nel 2019, con dismissioni che hanno perfino superato gli obiettivi che erano stati prefissati.
“Pur migliorando di recente, la redditività delle banche italiane rimane bassa, come molti coetanei dell’Ue – avverte il Fondo – ciò vale in particolare per le banche di piccole e medie dimensioni, che riflettono un potenziale limitato di aumento delle entrate, costi operativi strutturalmente elevati, sfide ai modelli di business e debolezze della governante”.
In occasione della tradizionale missione in Italia gli ispettori dell’FMI sollecitano una serie di azioni ad iniziare da una richiesta di maggiore capitale per le banche più deboli, per proseguire appunto con l’indicazione di continuare nella riduzione dei crediti deteriorati con una speciale attenzione ai crediti UTP. Secondo l’FMI le aspettative della Vigilanza Bce sul percorso di copertura totale dello stock di deteriorati entro un numero definito di anni devono essere estese anche alle banche non significative che hanno molti deteriorati. In Italia, sottolineato, serve poi un’ulteriore fase di consolidamento del settore alla luce dello scarso margine di crescita dei ricavi. Il Fondo, poi, raccomanda all’Italia di rimuovere il gap legislativo rispetto all’Europa, presente da tempo, sulle regole del ‘fit and proper’ per gli esponenti dei consigli di amministrazione.
Oltre a queste misure, il FMI raccomanda all’Italia di avvalersi delle misure di intervento tempestive, laddove finora ha richiesto tempo in considerazione dei possibili problemi sistemici e dei rischi di contagio. “Andrebbero valutate maggiormente”, così come il ricorso “a tutti gli strumenti disponibili”.