(Teleborsa) – Le principali banche centrali del mondo lanciano un’azione coordinata, per sostenere la liquidità dei mercati finanziari e porre rimedio agli effetti della pandemia di coronavirus, che sta sconvolgendo le borse mondiali. Un’azione coordinata di questo tipo si era vista solo durante la crisi finanziaria del 2008, per far fronte al tracollo dei mercati finanziari, seguito al crack di Lehman Brothers.
BCE, Federal Reserve, Bank of Canada, Bank of England, Banca Nazionale Svizzera e Bank of Japan hanno annunciato un’azione coordinata per offrire maggiore liquidità al sistema finanziario, attraverso accordi swap in dollari statunitensi. Lo annuncia la BCE, spiegando che queste banche centrali hanno concordato di abbassare il tasso di 25 punti base, in modo che il nuovo tasso praticato sarà il tasso swap sull’indice overnight in dollari USA (OIS) più 25 punti base.
Le linee di swap sono strumenti permanenti – spiega la BCE – e rappresentano un’importante riserva di liquidità per alleviare le tensioni nei mercati di finanziamento globali, contribuendo così a mitigare gli effetti di tali tensioni sull’offerta di credito a famiglie e imprese, sia a livello nazionale che all’estero.
Per aumentare l’efficacia delle linee di swap, le banche centrali coinvolte hanno deciso di condurre settimanalmente regolari operazioni a 84 giorni in dollari USA, ciascuna nella propria giurisdizione, in aggiunta alle operazioni settimanali già offerte.
Queste modifiche entreranno in vigore a partire da questa settimana, da lunedì 16 marzo, e dureranno per tutto il tempo necessario a sostenere il regolare funzionamento dei mercati di finanziamento in dollari USA.
L’azione coordinata era già stata preannunciata dalla Federal Reserve, che ieri sera era intervenuta a sorpresa, a soli due giorni dalla riunione di politica monetaria (FOMC) già in programma per il 17-18 marzo, portando i tassi a zero ed annunciando un piano di quantitative easing di 700 miliardi di dollari.
Il Presidente della Fed, Jerome Powell, ha definito “non appropriati” i tassi di interesse negativi. Una decisione accolta con una certa soddisfazione dal presidente americano Donald Trump, che ha parlato di “un grande passo”. Venerdì scorso, il leaders statunitense aveva annunciato lo stato di emergenza nazionale, una decisione che apre la porta all’utilizzo di 50 miliardi di fondi di emergenza federali per superare la crisi che sta investendo anche gli USA.
La Bank of Japan, riunitasi per aderire all’azione coordinata, ha raddoppiato il suo piano di quantitative easing a 12.000 miliardi di yen (circa 112 miliardi di dollari) ed ha introdotto facilitazioni nei prestiti alle imprese colpite dalla pandemia.
La People Bank of China, banca centrale cinese, nel frattempo, ha iniettato 100 miliardi di yuan (14,3 miliardi di dollari) nel sistema finanziario per mantenere una adeguata liquidità. ma mantiene tassi di interesse fermi al 3,15%.
Anche la banca centrale della Nuova Zelanda è intervenuta, tagliando il suo tasso d’interesse di 75 punti base, mentre la banca centrale dell’Australia, intervenuta già sui tassi ad inizio mese, ha assicurato che aumenterà la liquidità nei mercati di di finanziamento a breve.