(Teleborsa) – Migliora la qualità del credito delle banche italiane. Lo assicura l’ABI – Associazione Bancaria Italiana, osservando nel consueto rapporto mensile che le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2019 si sono attestate a 29,6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 38,3 miliardi di novembre 2018 (-8,7 miliardi pari a -22,7%) e ai 65,9 miliardi di novembre 2017 (-3 6,3 miliardi pari a -55,1%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 59 miliardi (pari a -66,7%).
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,70% a novembre 2019 (era 2,22% a novembre 2018, 3,71% a novembre 2017 e 4,89% a novembre 2015). Si tratta del livello più basso da luglio 2010.
In calo invece i prestiti alle imprese. A novembre 2019, a seguito della riduzione della domanda di finanziamenti – nonostante tassi di interesse che permangono su livelli storicamente infimi -, per i prestiti alle imprese si registra una riduzione dell’1,9% su base annua, dato peggiore da maggio 2015.
Sempre a novembre 2019, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% su base annua.
Dai dati al 31 dicembre 2019, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del +0,3% rispetto ad un anno prima. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni).
Riguardo ai tassi, A dicembre 2019 quelli sulle nuove operazioni di finanziamento si attestano sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche:
– il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,27% (1,29% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
– il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,47% (1,43% a novembre 2019, 5,72% a fine 2007).
Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,48% (2,49% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
Relativamente alla raccolta, in Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a dicembre 2019, di oltre 83 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +5,6% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta stabile negli ultimi 12 mesi. La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +4,8% a dicembre 2019.