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Argentina verso default “tecnico” ma si profila nuovo slittamento

(Teleborsa) – L’Argentina potrebbe andare tecnicamente in default oggi, venerdì 22 maggio 2020, per la nona volta nella sua storia, a causa del debito pubblico insostenibile e della crisi economica aggravata dalla crisi di Covid-19, che non ha lasciato indenne il Paese sudamericano.

Scade infatti il periodo di grazia concesso al Governo argentino per pagare circa 500 milioni di interessi sui bond collocati presso gli investitori internazionali (67 miliardi di debito), perlopiù Fondi speculativi americani, con i quali sono in corso negoziati finalizzati alla ristrutturazione. Trattative che sino ad oggi non sono arrivate ad un accordo, ma sembra probabile che, al di là del default “tecnico”, proseguiranno nelle prossime settimane, senza di fatto portare la vicenda nelle aule di tribunale.

Un paio di settimane fa il Ministro delle Finanze Martin Guzman ha proposto una ristrutturazione che prevede una moratoria di 3 anni sul pagamento degli interessi, un taglio della cedola al 2,33%, circa un terzo del rendimento medio ponderato del 7% garantito attualmente, e un taglio al rimborso del capitale del 5,4% (haircut). Una mossa che consentirà di risparmiare circa 42 miliardi, pari al 70% circa di quanto oggi dovuto.

Questa proposta è stata subito definita “inaccettabile” dai Fondi americani, riuniti in 3 gruppi, che hanno avanzato le loro controproposte: due gruppi, uno formato dai Fondi BlackRock e Fidelity e lì’altro da Monarch e Bhk Capital, hanno chiesto una riduzione della moratoria ed un sensibile taglio alla cedola, senza alcuna riduzione del capitale; un terzo gruppo formato da fondi Greylock, Gramercy e Fintech accetterebbe un taglio del capitale ed interessi e si avvicinerebbe di più a quanto proposto da Buenos Aires.

Il Ministro Guzman si è mostrato ottimista sulla possibilità di giungere ad un accordo ed ha detto che vi sono “buone chance che la scadenza sia prorogata” e che si sta portando avanti un “dialogo costruttivo” per “raggiungere un accordo sostenibile” sul debito.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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