(Teleborsa) – “Negli ultimi quattro anni, si sono succeduti a brevissima distanza l’uno dall’altro diversi interventi normativi sulla regolamentazione degli appalti, determinando una situazione di generale incertezza per le Amministrazioni pubbliche”. È quanto segnala l‘Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) nella nota di lavoro “Il procurement dei lavori pubblici alla luce delle recenti riforme”, volta a offrire un quadro informativo sistematizzato del mercato degli appalti e delle prospettive della spesa per investimenti pubblici.
Nell’analisi, l’Upb propone una lettura critica della recente evoluzione normativa in tema di appalti per lavori pubblici, dalla riforma del Codice fino al cosiddetto decreto “Sblocca Cantieri” del 2019. Nel dettaglio il documento presenta un quadro generale dell’evoluzione della domanda di contratti tra il 2012 e il 2018, declinata prendendo in considerazione diverse dimensioni della domanda di contratti relative alla distribuzione territoriale, tipologica, settoriale e finanziaria degli interventi, alla natura giuridica della stazione appaltante, al tipo di procedura di scelta del contraente e ai diversi criteri di aggiudicazione. Viene esaminata, inoltre, la relazione tra formato di gara, inteso come combinazione tra scelta procedurale e criterio di aggiudicazione, e performance di efficienza del contratto relative alla fase di affidamento ed esecuzione.
L’Upb definisce la riforma del Codice del 2016 uno “shock negativo” per il cambio di impostazione che nell’immediato non ha prodotto un’accelerazione degli investimenti, e il più recente decreto Sblocca cantieri. Quest’ultimo – si legge nell’analisi – “ha interrotto il processo di adeguamento al nuovo quadro di regole, senza risolvere del tutto il quadro di incertezza generale, in un settore che per le sue caratteristiche richiederebbe particolari condizioni di stabilità del quadro normativo”.
“Infatti – spiega l’Upb – al sistema della soft law nel caso del Decreto legislativo 56/2016 non facilmente recepibile nell’ordinamento italiano e per giunta caratterizzato, nell’implementazione, da tempi lunghi di messa a punto delle linee guida, è subentrato più recentemente il carattere di transitorietà di molte prescrizioni della legge 55/2019“. Lo Sblocca Cantieri – evidenzia l’analisi – è intervenuto “proprio mentre emergevano alcuni primi parziali segnali di adeguamento al Codice riformato”. A tre anni dal recepimento della riforma, il mercato degli appalti pubblici stava infatti presentando una ripresa in termini di volume delle procedure avviate. “Tale ripresa tuttavia, così come il rallentamento dell’attività amministrativa e della domanda di lavori pubblici verificatosi nel 2016 e nel 2017, – puntualizza ancora l’Upb – ha intensità anche molto diverse tra aree del Paese e tipologia di stazione appaltante. In particolare, è prevalentemente legata all’avvio di grandi opere da parte di imprese a partecipazione pubblica e concessionari e prevalentemente concentrata nel Centro-Nord del Paese“.
In tale scenario, per l’Upb, “la ripresa degli investimenti si conferma tuttora una priorità ineludibile della politica economica, tanto che nel Documento di Economia e Finanza del Governo dello scorso aprile vengono annunciati ulteriori interventi normativi nel settore degli appalti, con finalità di semplificazione delle procedure amministrative”.