(Teleborsa) – Iniziano a filtrare le prime anticipazioni sul Documento di economia e finanza (DEF) che di fatto, traccerà il perimetro della crisi economica causata dal coronavirus.
Ore di lavoro senza sosta per l’esecutivo, impegnato su più fronti. Dopo la lunga riunione ieri al Ministero dell’Economia e delle Finanze, si prosegue anche nella giornata di oggi senza una tabella di marcia definita: non si sa ancora quando si riunirà il Consiglio dei Ministri, previsto e annullato più volte che potrebbe addirittura slittare al weekend.
Questi i primi numeri: il Ministero dell’Economia prevede un calo del PIL per l’anno in corso dell‘8%, immaginando per l’anno prossimo un secco rimbalzo, con un +4,7%. Sempre nel 2020, il deficit secondo la previsione si attesta al 10,3%. Lo scostamento di bilancio complessivo è di 55 miliardi. Nel complesso, il saldo netto da finanziare è di 161 miliardi di risorse, tra cui 50 da Cassa depositi e prestiti e 30 di garanzie.
Ma c’è un’altra misura che dovrebbe essere ufficializzata nel DEF: l’idea è di assorbire e annullare – anche per dare un segnale – le clausole IVA (solo per l’anno prossimo valgono 20,1 miliardi) che dal 2011 “pesano” in maniera consistente sulle manovre italiane di finanza pubblica.