(Teleborsa) – Corsa contro il tempo del Governo per cercare di evitare la procedura di liquidazione in bonis e prolungare la operatività della compagnia aerea Air Italy. Con oltre 200 milioni persi nell’ultimo anno e 1200 posti di lavoro a rischio, la Compagnia, nata dalle ceneri di Meridiana con il supporto di Alisarda e di Qatar Airways, ha fissato lo stop dei voli per il prossimo 25 febbraio.
Uno scenario nel quale sembra affacciarsi l’ipotesi Ryanair che, a quanto si apprende, sarebbe pronta a intervenire fornendo un programma di riprotezione. Maggiori dettagli riguardo all’eventuale coinvolgimento della low cost irlandese, concorrente diretta dell’allora Meridiana sulle tratte nazionali negli aeroporti considerati “minori”, saranno forniti oggi in una conferenza stampa a Milano alla presenza di David O’Brien e Chiara Ravara, rispettivamente chief commercial officer e head of sales&marketing di Ryanair.
Ieri, intanto, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha incontrato al Mit i due commissari liquidatori della società Franco Maurizio Lagro e Enrico Laghi, il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde e il presidente di Enac, Nicola Zaccheo. Il Ministro nel corso dell’incontro sull’aviolinea, ha manifestato la “forte irritazione” del Governo per come è stata gestita la partita e per il mancato coinvolgimento delle istituzioni. Per il Mit la priorità è la tutela dei 1450 posti di lavoro (circa mille a Malpensa e 550 in Sardegna) e per questo la ministra ha prospettato ai rappresentanti dell’azienda varie alternative alla liquidazione, ma la strada sembra in salita. Il 2019 si è, infatti, chiuso con una perdita stimata di circa 230 milioni di euro, il 79% del fatturato previsto.
“Siamo al lavoro per garantire l’operatività dell’azienda il più a lungo possibile – ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, durante un convegno ad Assolombarda –. Qualche segnale di tensione all’interno della proprietà c’era, ma non ci aspettavamo una messa in liquidazione da un momento all’altro”. Il timore delle istituzioni nazionali e regionali è quello di trovarsi di fronte ad una nuova “emergenza sociale ed economica gravissima”. I lavoratori si sono già organizzati con assemblee a Malpensa e Olbia. E si pensa già alla mobilitazione in attesa dello sciopero nazionale di tutto il settore il prossimo 25 febbraio. Per la prossima settimana il Governo ha fissato un nuovo incontro con i liquidatori, i sindacati e i rappresentanti della Sardegna e della Lombardia.