(Teleborsa) – La Sezione controllo sugli Enti della Corte dei conti ha approvato la relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria 2018 dell’Agenzia Spaziale Italiana, l’ente che opera sulla base di un piano triennale di attività, aggiornato annualmente in coerenza con il Programma Nazionale della Ricerca, con gli indirizzi del Parlamento e del Governo in materia spaziale, con il Piano Aerospaziale Nazionale, nonché dei programmi dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea).
Il rendiconto relativo all’esercizio 2018 mette in evidenza un disavanzo finanziario di competenza di 63.928.862 euro (nel 2017 l’avanzo era stato pari ad euro 58.850.451), un avanzo di amministrazione di 266.143.477, in decremento del 20,23% rispetto all’esercizio precedente, mentre il risultato economico raddoppia a 39.470.455 euro, rispetto all’esercizio 2017 e il patrimonio netto, che si attesta sui 626.968.689 euro, aumenta del 6,72%.
La Corte segnala però la mancanza di un sistema di indicatori sull’efficacia dell’utilizzo delle risorse di cui viene dotata l’Agenzia, dovuto al fatto che il MIUR (ora MUR) deve ancora definire un “sistema minimo di indicatori di risultato” da inserire nel “Piano”. La Corte dunque sollecita il Ministero ad assolvere all’adempimento di legge.
Relativamente all’attività negoziale, la Corte rileva, che sui 716 contratti stipulati dall’ente nel 2018 per impegni pari a 115,4milioni, nell’87,50% dei casi si è fatto ricorso ad affidamenti diretti e sollecita, quindi, una “migliore evidenza della gestione contrattuale e amministrativa” con la pubblicazione nella sezione Amministrazione trasparente del sito web.
Per quanto riguarda le partecipazioni indirette, ossia quelle detenute attraverso l’unica società controllata CIRA, nelle società Aspen Avionics, Dac, Dass, Imast, Ir4I, la Corte dei conti invita l’Ente ad adottare ogni iniziativa affinché, nel prossimo piano di revisione ordinaria, venga completato il percorso di razionalizzazione di tutte le partecipazioni, incluse quelle indirette.