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Vitalizi, Fraccaro: “Solo Trentino e Sicilia non li tagliano”

Il taglio ai vitalizi è  senza dubbio uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5Stelle.  Un argomento del quale si è dibattuto, e con toni anche piuttosto accesi, tornato in  queste ore sotto i riflettori dopo le parole del Ministro per i rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro, in forza M5s.

“Tutte le Regioni hanno programmato una seduta del consiglio per stare nel termini dell’accordo” raggiunto col Governo per abolire i vitalizi dei consiglieri, “tranne due, il Trentino e la Sicilia”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera alzando i toni della polemica: “Non conosco le motivazioni, ma e’ evidente che cosi’ si difendono i privilegi. E mi colpisce che siano due Regioni amministrate dal Centrodestra, e quindi anche dai nostri alleati di governo, la Lega”.  

Prima il bastone e la stoccata al Carroccio, poi la carota con Fraccaro che si dice convinto che il collega della Lega Salvini non si sia tolto la felpa per difendere la casta, punzecchiata che era arrivata pochi giorni fa da Di Maio: “Spero proprio di no. La Lega ha votato la nostra proposta di tagliare i vitalizi alla Camera e al Senato. Mi auguro che, sempre insieme a loro, vengano tagliati anche in queste due Regioni. I cittadini non accetterebbero una scelta diversa”. Se questo non dovesse accadere “sarebbe un pessimo segnale, non solo per la Lega, ma anche per tutti gli italiani”, ma il ministro si dice “ottimista per scelta di vita” e aggiunge: “Si tratta di una scelta che dovrebbero fare i Governatori. Ma se loro non dovessero provvedere, ci penseranno i cittadini a farsi sentire”.  

La replica di Paccher: “Dichiarazioni del Ministro, una forzatura politica”- Non tarda ad arrivare la replica del Presidente del Consiglio regionale del  Trentino-Alto Adige/Südtirol Roberto Paccher: “innanzitutto chiariamo una cosa che il Ministro forse ignora e cioè che il Trentino-Alto Adige/Südtirol è stata la prima Regione italiana ad abolire i vitalizi per i Consiglieri eletti a partire dal 2008.

Per quanto riguarda il sistema contributivo, ancora una volta per primi in Italia, la Regione lo sta applicando già dal 2014 per i Consiglieri in carica. Infine, non meno importante, proprio le nostre leggi regionali 4/2014 e 5/2014 – visto che hanno operato retroattivamente su questa materia – sono state oggetto di un ricorso alla Corte Costituzionale che, dopo un iter durato diversi anni, ha dato finalmente ragione alla nostra assemblea legislativa il 9 maggio di quest’anno.

Già il giorno 14 maggio, l’Ufficio di Presidenza ha elaborato un proprio percorso, che prevede un ulteriore intervento in linea con quanto previsto dalla nuova normativa nazionale, rafforzato ora da una sentenza che ha avvalorato le nostre tesi e dato il via libera anche alle normative statali”.

E ancora: “l’iter del nostro disegno di legge è stato nel frattempo già presentato agli Uffici competenti a Roma giovedì scorso e inoltrato al Ministero di Fraccaro e al Ministro Stefani e sarà condiviso con i Capigruppo del Consiglio regionale in questi giorni, prima della scadenza indicata dal Governo, prevista per la fine di maggio.

Abbiamo aspettato la sentenza della Corte Costituzionale per una prudenza che si giustifica nella volontà di agire, ancora una volta, nel modo migliore e più efficace e lo abbiamo fatto tempestivamente. Il nostro Consiglio regionale ha lavorato con la massima trasparenza nell’interesse dell’ente pubblico e dei cittadini”, ha concluso Paccher.


Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/feed/

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