In sensibile aumento il numero di lavoratori che puntano al riscatto degli anni di studi universitari per riuscire ad anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, cioè per andare in pensione anticipatamente.
Nel 2019 – segnala il sito delle piccole-medie imprese pmi.it – sono state oltre 40mila le richieste di riscatto della laurea (43.704) in 7 mesi, il triplo rispetto al 2018, anche grazie all’introduzione dell’iter agevolato previsto dal decreto n. 4/2019 per gli anni di studio che si collocano nel sistema contributivo e, quindi, dal 1° gennaio 1996.
Boom di domande
Tra marzo e settembre 2019 si sono registrate 37mila domande di lavoratori iscritti alla gestione privata, con un media di circa 5.300 richieste al mese (1.740 nel 2018), e circa 7mila richieste da iscritti alla gestione pubblica dell’INPS, per una media mensile di circa 1.000 al mese (era di 580 nel 2018). Le domande presentate con la procedura di riscatto agevolato sono state 23.168.
I requisiti necessari per il riscatto di laurea:
- aver conseguito il diploma di laurea o titoli equiparati;
- i periodi per i quali si chiede il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche negli altri regimi previdenziali richiamati dall’articolo 2, comma 1, decreto legislativo 184/1997;
- essere titolari di contribuzione (almeno un contributo obbligatorio) nell’ordinamento pensionistico in cui viene richiesto il riscatto, salvo quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247 per le domande presentate a decorrere dal 1° gennaio 2008.
La domanda di riscatto va presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato.
Simulatore INPS
Per aiutare i lavoratori a valutare se valorizzare o meno gli anni universitari ai fini pensionistici, l’INPS ha reso disponibile un simulatore online per calcolare l’onere da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni del periodo di studi universitario. Il servizio, accessibile tramite codice PIN, SPID o CNS, consente di simulare l’onere di riscatto, per i periodi che si collocano nel sistema contributivo, sia gli iscritti alla gestione privata che a quella pubblica. Per gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri, la funzionalità è stata estesa ai periodi collocati nei sistemi retributivo e misto.
I dati INPS segnalano che anche il ricorso al simulatore è in aumento: le simulazioni dei riscatti di laurea da parte degli utenti, riferite alla sola gestione privata, hanno fatto registrare un importante picco in particolare ad aprile. A maggio si è verificato un calo rispetto al mese precedente, ma i valori sono rimasti superiori rispetto a quelli di marzo e soprattutto di febbraio. Le simulazioni più numerose riguardano il regime contributivo.