Con la legge di Bilancio per il 2020 potrebbe vedere la luce un progetto del governo in campo previdenziale: l’istituzione di un fondo di previdenza complementare pubblico presso l’Inps.
Lo ha confermato il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, intervistato in un Forum ANSA. “I fondi di previdenza complementare hanno una scarsa adesione, hanno un’adesione ciclica, permettono a chi è già ricco di avere forme complementari ulteriori e allocano la maggior parte dei fondi all’estero, con investimenti in altri Paesi. Il ministero ci ha chiesto una valutazione sulla possibile nuova riforma e stiamo pensando alla creazione di un fondo complementare pubblico. Sarebbe con adesione volontaria e gestito dall’Istituto” ha spiegato Tridico.
L’obiettivo, quello di permettere di cumulare i contributi versati nei due fondi (anche quello obbligatorio) per coprire gli eventuali buchi contributivi e avere una pensione di garanzia. Previsto anche un coinvolgimento di Cdp. “Chiunque si potrebbe iscrivere e si potrebbe studiare una defiscalizzazione per le persone più svantaggiate” ha poi aggiunto Tridico.
Al momento ai fondi di previdenza complementare sono iscritte 7,9 milioni di persone in 398 fondi (251 dei quali preesistenti la riforma e 33 negoziali). Nel 2018 i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil molti dei quali investiti all’estero. La sfida del fondo Inps – a detta proprio di Tridico – dovrà dunque essere quella di “aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese”.