(Teleborsa) – Niente austerity e la Flat Tax si farà, non a spese dell’IVA, anche se ci vogliono “ingenti risorse” per finanziare le misure auspicate dal governo. Risorse che potrebbero essere reperite fra le pieghe dei conti della PA mediante una spending review. E’ quanto emerso a seguito della pubblicazione del DEF.
Il Premier Giuseppe Conte, a margine del Consiglio europeo di Bruxelles, precisa che “sarebbe un errore ritrarsi in una logica di austerità“, anche se il quadro economico si rivela “complicato”, ed afferma che la Flat Tax “si farà perché è nel programma e perché la disciplina fiscale va semplificata e la pressione fiscale va alleggerita”.
Ma dalla bozza del DEF, pubblicata nella tarda serata di ieri, è emerso che occorrono “coperture di notevole entità” per finanziare la Flat tax e le altre misure per la riforma fiscale e che la pressione fiscale, rimasta invariata nel 2018 al 42,1%, diminuirà temporaneamente al 42% quest’anno per poi aumentare nel 2020 e 2021 al 42,7% per effetto dell’attivazione delle clausole di salvaguardia.
Riguardo alla Flat Tax, però, il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito “non si è mai pensato di aumentare l’IVA per fare la Flat Tax” ed ha ricordato che “già da quest’anno le partite Iva fino a 100 mila euro avranno una dichiarazione dei redditi ultra semplificata”.
Dello stesso avviso il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Buongiorno, che dichiara “la cosiddetta tassa piatta è prioritaria per la Lega. E’ stata promessa e si farà”. Parlando del pochissimo spazio riservato alla Flat Tax nel DEF afferma “non era essenziale definirla nel DEF, la sede naturale sarà la legge di bilancio a fine anno”. Quanto al finanziamento, il Ministro Buongiorno smentisce la possibilità di “prendere considerazione ” un aumento IVA per finanziarla e conferma che le risorse saranno rinvenute nella spending review