Alla fine Roma esulta: è Paolo Gentiloni il successore del francese Pierre Moscovici come commissario agli Affari economici. “La scelta per l’Economia – ha detto la presidente eletta della Commissione UE Ursula von der Leyen nel discorso in cui ha alzato il velo sulla sua nuova squadra – è ricaduta su Gentiloni per la sua grande esperienza”.
“La responsabilità di commissario all’Economia è di grande rilievo in un momento cruciale per il futuro dell’economia europea. Mi impegnerò innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale. Cercherò di onorare l’Italia, il cui Governo mi ha proposto, lavorando nell’interesse di tutti i cittadini europei e in costante raccordo con il Parlamento europeo e le istituzioni dell’Unione”, ha dichiarato subito dopo l’ufficializzazione, l’ex Premier che incassa anche il plauso del suo predecessore: “Gentiloni, ha scritto su Twitter Moscovici, “è un amico ed una scelta eccellente, saprà portare i valori e le idee della famiglia socialdemocratica”.
Una nomina però quella dell’italiano che non ha messo tutti d’accordo. Anzi. I Paesi del Nord Europa sono piuttosto sospettosi e non sembrano aver digerito il fatto che il portafoglio che sorveglia i conti pubblici degli Stati membri sia stato assegnato proprio all’Italia, paese con il secondo debito più alto dell’eurozona anche alla luce del braccio di ferro degli ultimi mesi con Bruxelles.
E, incalzata proprio sulla questione e sulle perplessità riguarda la nomina dell’italiano, Von der Leyen ha chiarito in conferenza stampa: “È un tema importante: ne ho parlato in grande dettaglio sia con Paolo Gentiloni che con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Paolo Gentiloni è un ex primo ministro, con una grande esperienza: sa perfettamente quali sono le questioni difficili che dovremo affrontare”.
VON der LEYER AVVISA L’ITALIA – Poi ha chiamato in causa – assolutamente non in modo casuale ma a ribadire che la strada è segnata e non sono ammessi passi falsi – il ministro italiano dell’Economia Roberto Gualtieri: “Ha lunga esperienza in Parlamento, conosce bene gli accordi presi delle istituzioni europee e sa quali sono le aspettative nei confronti dell’Italia”. “Noi vogliamo una Unione europea forte, con una economia forte: le norme sono chiare, i limiti sono chiari, la flessibilità è chiara. All’interno di queste regole affronteremo le diverse possibilità con Gentiloni, con Gualtieri e con Dombrovskis. Vedremo quali quali saranno i passi futuri”, ha concluso la presidente.
Tradotto: Paolo Gentiloni sarà un osservato speciale e le sue mosse sono destinate a finire sotto la lente d’ingradimento. In particolare, a”supervisionare” sarà il lettone Valdis Dombrovskis, considerato tradizionalmente un rigorista e confermato all’Euro, adesso nominato uno dei tre vicepresidente esecutivi (insieme a Frans Timmermans e Margrethe Vestager).