(Teleborsa) – Presente nella giornata del 17 maggio allo sciopero della scuola, anche il sindacato dei dirigenti scolastici Udir. Durante la manifestazione Teleborsa ha intervistato il Presidente Udir Marcello Pacifico al quale ha domandato per quale motivo, nonostante l’incontro avvenuto per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici, anche loro fossero sotto le finestre di Montecitorio a manifestare.
“Udir ha invitato tutti i dirigenti scolastici, non solo quelli che aderiscono al sindacato, a partecipare a questo sciopero innanzitutto perché tutte le norme che riguardano per esempio le rilevazioni biometriche per i dirigenti scolastici rimangono in vigore, nell’esame parlamentare non è stata abolita la norma come se i dirigenti scolastici fossero dei delinquenti. Questo veramente svilisce il ruolo, la funzione di una categoria che porta avanti e, che si assume le responsabilità di portare avanti in prima persona, le nostre scuole, le 8000 scuole italiane”.
“Anche gli incontri che si svolgono al Ministero – prosegue Pacifico – dove si annuncia per giugno finalmente la firma del contratto, già scaduto per il triennio passato, ci saranno degli aumenti che verranno dati ai dirigenti scolastici ci saranno ma questo contratto non ci convince perché questa perequazione tra le aree della dirigenza dovrebbe avvenire dal 2016, e non a regime dal 2020, e quindi questi soldì dovrebbero essere già dati dal 2016 e si parla di 8000 euro di differenza tra i dirigenti confluiti dal Ministero dell’Università e della Ricerca con quelli della dell’Istruzione. Inoltre perché ancora una volta nel FUN, il fondo da cui si paga il salario accessorio, e quindi la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici, che è stato per di più dimezzato nel corso degli ultimi dieci anni, non viene ancora corrisposta la RIA, cioè quel assegno previsto per i presidi che sono andati in pensione in questi anni. Si parla di altri 8000 euro quindi questi aumementi che vengono caldeggiati dalle organizzazioni sindacali non ci convinono ed è uno dei motivo per cui Udir anche dopo lo sciopero continuerà, una volta firmato il contratto ad impugnarlo davanti al giudice del lavoro per dare ai dirigenti scolastici la giusta dignità e il giusto rispetto che merita”.