Natale con sorpresa, anche nel Governo. Ieri, 25 dicembre, con una lettera al premier Conte si è dimesso il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. La conferma da Palazzo Chigi è arrivata poco dopo le 23. “Troppi pochi fondi” è stata la motivazione ufficiale. Una crepa nell’Esecutivo che si temeva già da giorni, in vista del passaggio definitivo alla Camera della Manovra 2020.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nella sua lettera Fioramonti avrebbe spiegato che secondo lui bisognava rivedere l’Iva, anche lasciando l’aumento, per incassare i 2-3 miliardi che chiedeva per il suo ministero e che di fronte al blocco dell’aumento ha capito che non c’era volontà di fare maggiore gettito e dunque “non ci sono più le condizioni per andare avanti”.
Fioramonti è sempre stato chiaro: la scuola avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi individuati da lui stesso “non sono la sufficienza” aveva dichiarato, ma rappresentano “la linea di galleggiamento”. Lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva ammesso che il Conte-bis aveva inserito circa due miliardi aggiuntivi per scuola, università e ricerca e che avrebbe voluto destinare ancora più risorse a questi settori fondamentali, ma, purtroppo, “l’impegno è per la prossima Manovra”.
Ma quante sono in concreto le risorse che il Governo destina alla scuola nella Legge di Bilancio 2020? Il grosso della fetta va alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e all’efficientamento energetico, mentre vengono ampiamente deluse le aspettative dei docenti in merito agli stipendi.
Scuole più sicure ed efficienti
Per rendere le scuole più sicure ed efficienti, la Manovra assegna contributi agli enti locali pari a 85 milioni per il 2020, 128 milioni per il 2021, 170 milioni per il 2022 e 200 milioni dal 2023 al 2034. Requisito sine qua non è che i Comuni avviino i lavori entro il 15 settembre di ciascun anno a cui il contributo si riferisce, pena la revoca dell’aiuto.
Vengono inoltre stanziati 100 milioni l’anno per il 2020 e il 2021 e 250 milioni l’anno dal 2022 al 2034 per finanziare la messa in sicurezza, la manutenzione straordinaria e l’efficientamento energetico delle scuole di province e città metropolitane.
Viene inoltre istituto un nuovo fondo per la messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, con una dotazione di 100 milioni annuali dal 2021 al 2023 e di 200 milioni l’anno dal 2024 al 2034. Il criterio è quello del riequilibrio territoriale: viene cioè data priorità agli edifici situati in aree considerate svantaggiate.
Il ministero dell’Istruzione dovrà poi emanare attraverso decreto un piano nazionale di interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici ad uso scolastico, che abbiano già tutti i requisiti della sicurezza strutturale, individuati anche in base a criteri che tengano conto del consumo energetico, della stima del risparmio energetico e della riduzione dei costi di gestione per gli enti locali proprietari o gestori, dell’ampiezza degli edifici e del numero di alunni presenti.
Aumento degli stipendi dei docenti
Nonostante i nuovi concorsi per l’assunzione di nuovi insegnanti, docenti e sindacati scontenti L’aumento mensile dello stipendio dei docenti si aggirerà attorno agli 80 euro lordi, il che equivale a circa 70 netti, ben lontani dalle richieste a 3 cifre avanzate.
Aumento del bonus merito per i dirigenti scolastici
Il Conte Bis stanzia 30 milioni di euro al Fondo unico nazionale per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici. Il cosiddetto bonus merito sarà poi oggetto di contrattazione con i sindacati.
Più fondi per la didattica digitale e l’innovazione tecnologica
La Legge di Bilancio 2020 assegna 2 milioni in più per favorire l’innovazione digitale nella didattica. 400 mila euro finiscono inoltre alla realizzazione di sedi e laboratori coerenti con i processi di innovazione tecnologica 4.0.
Fondi per il diritto allo studio dei disabili nelle AFAM
1 milione e 500 mila euro viene riconosciuto anche alle AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) per gli studenti disabili o con disturbi specifici dell’apprendimento.
Contributo per l’acquisto dei quotidiani
Il Governo riconosce un contributo pari al 90% della spesa sostenuta per l’acquisto di uno o più abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale.