(Teleborsa) –
La flat tax deve esserci nella prossima manovra e, sebbene il dialogo con l’Europa sia benvoluto, non è detto che si debba farlo a tutti i costi, specie con una Commissione “vecchia e delegittimata”.
Matteo Salvini pone le sue condizioni sulle mosse del governo italiano, chiamato a cercare un compromesso con l’Europa per evitare la procedura d’infrazione e lo fa nel corso del vertice di maggioranza in cui, secondo fonti di stampa, avrebbe preteso l’inserimento della flat tax nonostante la contrarietà del ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Alla domanda sulle coperture del titolare di via XX Settembre, Salvini avrebbe risposto citando un pacchetto di proposte della Lega, di prossima presentazione, abbandonando la riunione per impegni al Viminale.
Nel pomeriggio è poi arrivata la convocazione dei ministri della Lega nella sua abitazione romana, seguita da una diretta Facebook dal tetto del Viminale in cui il vicepremier si è scagliato contro la Commissione UE, definendola “vecchia e delegittimata”.
“Ci siamo trovati dicendo che una Commissione uscente, vecchia, delegittimata dal voto di milioni di europei non può prendere decisioni o imporre scelte o sanzioni a governi e popoli”, ha dichiarato riferendosi all’incontro di maggioranza.
Secondo Salvini, la Commissione “non può imporre sanzioni a governi e popoli che rappresentano milioni di cittadini e vogliono semplicemente fare quel che è giusto”, cioè “tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie” per quello che definisce un “sacrosanto diritto di un Governo”.
“All’Europa chiediamo rispetto per un’ Italia che vuole tornare a crescere, costruire e investire. Tagli, tasse, austerità e precarietà hanno impoverito il Paese e fatto esplodere il debito (+ 650 miliardi in dieci anni), noi vogliamo liberare risorse, soldi, energie e lavoro. Senza voler disubbidire a tutti i costi – conclude Salvini – è necessario dialogare con l’Europa da pari a pari e con pari dignità“.