(Teleborsa) – “Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di Gianni De Michelis e vicinanza alla famiglia e ai suoi cari”. Così la Cgil ricorda in una nota Gianni De Michelis, morto a 78 anni dopo una lunga malattia nella sua Venezia.
Ex ministro degli Esteri, a lui si deve la firma del Trattato di Maastricht che fece nascere l’Unione Europea nel 1992. De Michelis è stato uno dei volti simbolo della politica italiana degli anni ’80, nome tra i più noti del Partito Socialista e protagonista della svolta del 1976 quando iniziò l’era di Bettino Craxi.
Amante del ballo e della movida (celebre la sua passione per le serate in discoteca tanto da scriverne un libro), fu più volte ministro della Repubblica (alle Partecipazioni statali, del Lavoro e degli Esteri) sotto i governi Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti, prima di essere travolto da Tangentopoli.
“A pochi giorni dal voto per l’elezione dei membri del Parlamento europeo vogliamo ricordarlo, per l’impegno profuso, quando era ministro degli Esteri, per la costruzione di un’Europa unita, solidale e in pace”, ha ricordato la Cgil.
“Cordoglio della Cisl e vicinanza alla famiglia per la scomparsa di Gianni De Michelis, esponente politico di primo piano, con solide radici sociali e sostenitore da uomo di governo della importanza della concertazione tra le istituzioni ed il sindacato in particolare dell’accordo di San Valentino sul taglio della scala mobile del 1984″. È quanto scritto su Twitter dalla leader della Cisl, Annamaria Furlan, esprimendo il cordoglio dell’organizzazione per la scomparsa dell’esponente socialista
“La Uil esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Gianni De Michelis. È stato un grande personaggio politico che ha segnato un’epoca. Riformista autentico, socialista sincero, De Michelis ha seguito sempre con particolare attenzione e competenza l’evoluzione del mondo del lavoro“. Sono le parole del leader della Uil, Carmelo Barbagallo. “Dialogo e rispetto del ruolo del sindacato hanno caratterizzato anche il suo impegno istituzionale da ministro della Repubblica – aggiunge – la Uil ne serberà sempre la memoria di uomo intelligente, di persona colta e di fine politico”.