(Teleborsa) – “La stretta fiscale sulle auto aziendali, plastic tax e sugar tax sono purtroppo la negativa conferma di un mancato confronto e di una mancata valutazione d’impatto. Sono dunque scelte che vanno riconsiderate“. È quanto mette in evidenza Rete Imprese Italia, l’associazione interconfederale promossa da Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e CNA, in audizione parlamentare sul disegno di legge di bilancio per il 2020.
Rete Imprese ricorda che è necessario valutare anche “l’impatto della local tax non solo come strumento di semplificazione, ma anche in relazione ai suoi effetti in termini di possibili inasprimenti dei tributi locali”, chiedendone nel caso l’abrogazione.
In particolare, Rete Imprese Italia ritiene “errate le programmate restrizioni in materia di rimborso delle accise sul gasolio consumato dall’autotrasporto merci, perché adottate in assenza di una strategia“, ricordando che il settore è “responsabile di meno del 5 per cento delle emissioni climalteranti totali” e “senza che le risorse risparmiate vengano destinate a politiche attive per la riconversione ambientale del settore medesimo”.
In generale, prosegue Rete Imprese nella manovra “il range previsto per la variazione del Pil 2020 si colloca nell’insoddisfacente canale 0,2-0,7% a ridosso, ancora una volta, della condizione di stallo. Le preoccupazioni per la mancata crescita e l’urgenza di un rilancio degli investimenti produttivi sono dunque ampiamente giustificate”.
La manovra di bilancio, prosegue Rete Imprese Italia, “delinea un incremento programmatico del tasso di crescita del prodotto di 0,2 punti percentuali rispetto al dato dello 0,4 per cento risultante dalla revisione al ribasso dello scenario tendenziale. Essa – continua l’associazione – risulta negativamente contraddistinta, tra l’altro e in particolare, dalla sottrazione, per effetto degli interventi in materia di mini flat tax, di importanti risorse destinate alla riduzione della pressione fiscale per le piccole imprese. Si rilancia così l’esigenza di interventi compensativi volti alla costruzione di una fiscalità non distorsiva nei confronti delle micro e piccole e medie imprese”.
Anche Codacons si è scagliato contro la manovra, ricordando che gli interventi “costeranno nel 2020 la bellezza di 234 euro a famiglia“.
Secondo quanto emerso dalla relazione del Servizio studi del Parlamento, “tutte le nuove tasse e i balzelli inseriti dalla Manovra” porteranno “nel 2020 su entrate aggiuntive pari a 6,1 miliardi di euro“, chiarendo che “la voce di spesa che avrà un impatto maggiore è la “plastic tax”, che vale 1,1 miliardi di euro.
“Non tutte le tasse inserite nella Manovra si applicheranno in modo diretto ai cittadini ma il rischio concreto è che le imprese scarichino i nuovi balzelli sui consumatori finali. Il conto finale – conclude l’associazione – è presto fatto: 6,1 miliardi di nuove tasse che equivalgono solo nel 2020 ad un aggravio di spesa pari a 234 euro a famiglia, ossia 101 euro di tasse e balzelli a cittadino, neonati compresi“.