(Teleborsa) – Il Governo conferma la completa sterilizzazione degli aumenti dell’IVA previsti dalle clausole di salvaguardia ma non esclude possibili rimodulazioni dell’aliquota per un sistema più equo.
Lo ha riferito il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione sulla Nadef al Senato, sottolineando che “l’aumento dell’IVA non è una delle fonti di finanziamento” delle misure della Manovra. Tuttavia, ha aggiunto, “questo non esclude che si possano valutare rimodulazioni, puntando a rendere più equo ed efficace il meccanismo che ha visto la giustapposizione di aliquote diverse su diversi beni“.
La rimodulazione dell’IVA, ha osservato il Ministro, “non c’è nella Nadef, dove c’è la completa sterilizzazione” delle clausole di salvaguardia, ma “questo non esclude che si possano valutare rimodulazioni” di un sistema che “non è sempre razionale”.
A proposito del bonus 80 euro, il Ministro ha invece detto che “non sarà eliminato: è intenzione del Governo avviare un ripensamento dell’Irpef con una riforma fiscale in generale”.
Con la Manovra 2020 il Governo intende quindi “evitare l’inasprimento della pressione fiscale”, attraverso la cancellazione degli aumenti IVA e punta a “rifinanziare e rinnovare nuove politiche per rilanciare la crescita: la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti, l’aumento delle risorse per istruzione e ricerca e per rafforzare il servizio sanitario universale”. Gualtieri ha sottolineato che la pressione fiscale scenderà di diversi decimali sia rispetto al tendenziale del 2020 ma anche nel 2019″.
“Siamo in presenza di una manovra che ha un’intonazione espansiva”, ha osservato Gualtieri. Questo è il giusto equilibrio fra “la necessità di assicurare un profilo di sostenibilità alla finanza pubblica e un profilo discendente del debito pubblico”. Nel triennio, a partire dall’anno prossimo, “saranno appostate in bilancio risorse aggiuntive per investimenti pubblici e privati per complessivi 15 miliardi”, ha detto. “Queste politiche rappresentano il primo passo di un programma più vasto che sarà applicato con gradualità”.
L’Esecutivo giallo-rosso, ha affermato il titolare di Via Venti Settembre, è “rilanciare la crescita assicurando l’equilibrio dei conti pubblici e la partecipazione propositiva al progetto europeo” con “un attivo protagonismo dell’Italia sulla scena Europea volto al rilancio di politiche per il rilancio della crescita e al completamento della riforma della Unione economica e monetaria”.
Secondo Gualtieri “l’Italia è un Paese solido con finanze pubbliche sane e sostenibili, che ha mostrato doti di resilienza anche nelle fasi più difficili. Siamo convinti di poter cogliere le sfide che il Paese ha di fronte con una politica di bilancio responsabile, orientata alla crescita e allo sostenibilità sociale e ambientale”.
Quanto ai livelli di crescita dell’Italia, Gualtieri ha detto che le previsioni del PIL per il prossimo anno sono prudenti e ha auspicato che possano essere superate. “Prevediamo una crescita del PIL reale nel 2020 pari allo 0,6%, una stima che considero realistica e prudente. L’aspirazione del Governo è conseguire tassi di crescita e occupazione superiori alla previsione programmatica, che portino con sé un più marcato tasso di occupazione”. Infine, dal calo dello spread ci sarà un “risparmio di circa 6,8 miliardi di spesa per interessi, una cifra significativa”, ha precisato il ministro, auspicando che “si possano ulteriormente ridurre”.