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Libra, guanto di sfida a Banche centrali e UE: depositato statuto a Ginevra

(TELEBORSA) – Poco più che trentenne, Mark Zuckerberg è già uno degli uomini più ricchi al mondo. Senza dubbio un enfant prodige che ha messo in atto, da giovanissimo, una vera e propria rivoluzione.

Facebook ha accorciato le distanze, dando vita ad un nuovo linguaggio, quello del to share che, di fatto, ha modificato le nostre abitudini di vita. 

Una storia senza dubbio affascinante nella quale non sono mancate polemiche e sfide, prossima delle quali si chiama Libra, la valuta virtuale di Facebook il cui debutto è atteso nel 2020 ma che fa discutere dal suo annuncio.

Zuckerberg però tira dritto e deposita a Ginevra lo statuto di Libra Association. Già nel primo articolo dello statuto lo scopo della moneta virtuale appare chiaro, così come il progetto ambizioso: “Raggiungere miliardi di persone attraverso la creazione di una moneta globale ed un ecosistema finanziario”.

Lo statuto è stato registrato dal Registro del Commercio di Ginevra il 31 luglio ed è stato pubblicato il 6 agosto. A capo dell’Associazione c é Alexandre David Marcus, co. Kurt Hemecker e Bertrand Perez.

Un segnale chiaro. Lo scorso mercoledì, infatti, la Commissione Europea ha deciso di mettere sotto osservazione la criptomoneta per capire se il progetto possa ledere la libera concorrenza nell’Unione Europea. La Commissione europea, così come riporta in un suo articolo il Financial Times, ha inviato questionari alle società coinvolti nel progetto Libra: si tratta di una operazione preliminare di raccolta di informazioni che prelude a una inchiesta formale.

Il timore della Commissione Ue è che che la valuta possa indebitamente svantaggiare i concorrenti. Facebook e la commissione Ue, sottolinea il quotidiano finanziario britannico, si sono entrambi rifiutati di commentare la notizia.

Un’indagine ad ampio spettro che riguarda membri e struttura della governance dell’associazione Libra, cioè il consorzio che gestisce la criptomoneta, composto da 27 membri tra cui i colossi dei pagamenti Visa, Mastercard e PayPal, oltre a operatori telefonici come Vodafone e Iliad e, ovviamente, Facebook e società come Uber e Spotify.

Annunciata lo scorso giugno, Libra ha già dovuto affrontare diversi ostacoli in un cammino che appare tutto in salita, ma questo non sembra preoccupare Zuckerberg che, con il deposito dello statuto, non ha fatto altro che confermare di essere intenzionato a portare avanti il suo progetto.

Nei mesi scorsi contro la nuova criptovaluta si erano schierati, oltre allo statunitense Financial Stability Board e al britannico Financial Conduct Authority, anche il presidente Usa Donald Trump, e perplessità sono state espresse nel nostro Paese dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal Ministro dell’Economia Tria il quale, a margine dei lavori del G7 a Chantilly, aveva apertamente parlato di “preoccupazione generale che si tradurrà in un’azione di controllo”.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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