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Gucci dice addio alla Svizzera: il nuovo polo produttivo in Piemonte

Il gruppo francese Kering sposterà la logistica da Lugano (Svizzera) ad una nuova sede in Italia, per la precisione a Trecate, in provincia di Novara.

Dopo le prime indiscrezioni, arriva ora la notizia ufficiale da parte della stessa azienda, leader nel settore luxury e che controlla diversi marchi dell’alta moda tra cui Gucci, Pomellato, Dodo, Saint Laurent e Bottega Veneta. Lo spostamento del gruppo Kering dalla Svizzera all’Italia, ha fatto pensare a un collegamento con la maxi multa che Gucci ha dovuto pagare al fisco italiano. La sanzione, pari a 1 miliardo e 259 milioni di euro, è stata pagata a seguito di patteggiamento per un’evasione fiscale di oltre 14 miliardi di euro. La società è intervenuta sciogliendo ogni dubbio a riguardo e precisando che questo cambiamento non ha nulla a che vedere con la multa, ma piuttosto con esigenze di razionalizzazione della produzione.

Il piano di trasferimento nella regione Piemonte prevede il ridimensionamento o la chiusura di alcuni magazzini presenti in Svizzera e sarà effettuato nel triennio 2020 – 2023. Il trasferimento comporta però un impatto anche sui lavoratori che ad oggi prestano servizio nei tre siti principali del gruppo. Al momento infatti, si contano 800 dipendenti e di questi, 400 resteranno a regime.

Per gli altri 400 invece, è in corso un piano che dovrebbe prevedere l’assunzione di una parte di questi lavoratori da parte di un’altra impresa e a condizioni differenti nella sede vicino Novara. Mentre altri lavoratori (non si sa ancora il numero preciso) dovrebbero essere considerati esodati e in questo senso andranno applicati incentivi per l’uscita.

Su questo argomento si è espresso così il sindacalista dell’Ocst Giovanni Solari: “Il grosso dei trasferimenti avverrà nel 2021. I dipendenti di Kering destinati a finire a Trecate non saranno più in forza a Kering, ma saranno assunti dalla multinazionale logistica Xpo Logistics con un diverso trattamento contrattuale”.

I primi 150 lavoratori sono stati trasferiti già dallo scorso autunno, mentre da qui a tre anni dovrebbe essere portato a completamento l’intero processo. Chiude la sede di Bodio, mentre nel sito di St. Antonino dovrebbero restare 50 dipendenti. Fa eccezione il sito di Campedino all’interno del quale resterà invariato il numero dei dipendenti.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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