Tra le tante novità dell’accordo Fca-Psa – che porterà alla creazione del 4° gruppo auto mondiale per volumi e del 3° in termini di fatturato, con vendite annuali per 8,7 milioni di veicoli e ricavi per 170 milioni – una di quelle accolte con maggior favore è senza dubbio l’ingresso in Cda di componenti in rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori.
MODELLO MITBESTIMMUNG
Novità assoluta per il nostro Paese, è basata sul “modello tedesco” (mutuato a sua volta da una pratica molto comune negli Stati Uniti) la famosa Mitbestimmung. In base a questa normativa nelle grandi e medie aziende i lavoratori eleggono sia il consiglio di fabbrica sindacale sia i loro rappresentanti negli organi direttivi con pieni poteri, alla pari degli azionisti.
Il nuovo gruppo che nasce dalla fusione tra Fca e Psa avrà “una solida struttura di governance”, con John Elkann alla presidenza e Carlos Tavares ceo. Il cda avrà 11 membri, con una maggioranza di consiglieri indipendenti.
“Al perfezionamento dell’operazione il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di Fca e di Groupe Psa”.
SINDACATI SODDISFATTI
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai Sindacati. Parla di “un atto importante e davvero positivo” Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl che aggiunge: “Questo è il modello di democrazia economica che la Cisl ha sempre proposto”.
“È di grande interesse la svolta verso la partecipazione dei lavoratori per cui da tempo la Cisl premeva sul vertice Fca” commenta Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl.
“La partecipazione diretta di due rappresentanti dei lavoratori nel nuovo cda, uno per Psa e uno per Fca – osservano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive – è un fatto innovativo. Per rendere veramente democratica l’innovazione è necessario che siano le lavoratrici e i lavoratori a eleggere i propri rappresentanti. Accanto a questo è necessario un rafforzamento e un rinnovamento delle relazioni sindacali e dei diritti dei lavoratori nel contrattare la propria condizione”.
NUOVO GRUPPO DA 170 MILIARDI
Numeri da capogiro per il nuovo gruppo che sarà una realtà da quasi 9 milioni di veicoli, con ricavi di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi e un margine operativo del 6,6%. “Il nuovo gruppo avrà una presenza geografica molto più bilanciata”, spiegano le società, “con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America”.
NUOVA ERA DELLA MOBILITA’
“Questa è la fusione tra due compagnie sane: entrambe sono in utile e dobbiamo essere abili per fare leva sulle forze dei due gruppi, che sono complementari”. Lo ha detto Carlos Tavares, Amministratore Delegato di Psa Peugeot Citroen, nella conference call di presentazione dell’accordo di fusione con Fca Fiat Chrysler, tenuto congiuntamente all’Ad di Fca Mike Manley che ha sottolineato: “Entrambi i gruppi sono forti, portiamo assieme diverse complementarità”.
ALLA PROVA DEL FUTURO
“La sfida sarà l’elettrificazione- ha proseguito Tavares dicendosi “fiducioso” sul fatto che mediante la fusione la società sarà nelle condizioni per affrontarla”. Una mobilità pulita, dunque. Ma non solo, perchè una “mobilità pulita che portasse a una mobilità costosa” finirebbe per non essere praticabile. Questa partita si giocherà “sul rapporto tra costi e competitività”.