(Teleborsa) – A prendere la parola nel corso delle audizioni nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di economia e finanza (DEF) c’è anche la Coldiretti la quale afferma che “Le imprese agricole in questo difficile momento di mercato non possono sopportare un aumento della pressione fiscale per mantenere l’attuale livello delle aliquote Iva”. Il DEF – ha spiegato l’Associazione – appare condivisibile laddove si occupa della razionalizzazione del quadro normativo ed amministrativo attinente all’agricoltura. A questo proposito grandi aspettative sono riposte nell’attuazione della cosiddetta “delega agricola” che demanda al Governo l’approvazione di disposizioni che modificano, tra l’altro, la normativa di regolazione dei mercati per assicurare il funzionamento delle regole della concorrenza e per favorire la crescita dimensionale delle imprese agricole, lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e l’ammodernamento delle filiere agroalimentari”.
Sempre secondo Coldiretti, gli altri aspetti importanti che il Governo dovrebbe valutare, all’atto della predisposizione della manovra di bilancio, sono quelli necessari per attivare il Piano straordinario riguardante gli invasi multi-obiettivo ed il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili per il quale sono stati sbloccati circa 250 milioni.
Oltre a questo, l’associazione evoca il bisogno di verifica dell’applicazione delle norme sull’intermediazione nei rapporti di lavoro in agricoltura e l’attuazione delle norme di delega in materia di semplificazione amministrativa tenendo presente che la metodologia utile a tal fine è quella di valorizzare il ruolo di sussidiarietà dei privati nella gestione di specifiche fasi dell’attività amministrativa.
“Il corretto funzionamento del mercato del lavoro nel settore agricolo ha ricadute positive in termini di gettito fiscale e previdenziale nonché di contrasto all’immigrazione clandestina. Suscita interesse, inoltre, il passaggio nel quale il Governo sottolinea il bisogno di difendere il budget attuale della PAC anche se sembrerebbe utile che nel prosieguo dei negoziati ci sia il coinvolgimento diretto delle organizzazioni agricole più rappresentative. E’ importante infine – conclude Coldiretti – investire sul tema dell’innovazione tecnologica che, per quanto di interesse per le imprese agricole, comporta la valorizzazione delle pratiche di agricoltura di precisione con l’obiettivo di arrivare entro il 2021 ad avere il 10% della superficie coltivata con applicazioni intelligenti, dai sistemi gps all’utilizzo dei droni, dai sensori nei campi”.