(Teleborsa) – Navi da crociera nel mirino degli ecologisti, anche se le compagnie promettono emissioni “zero”. Lunedì 10 giugno 2019, un gruppo di attivisti contro il cambiamento climatico di “Smash Cruiseshit” ha bloccato una nave da crociera nel porto di Kiel (Germania), ritardandone la partenza per ore, per sensibilizzare le persone verso questo importante tema. A tal proposito la CLIA – Cruise Line International Association, Associazione internazionale dell’industria crocieristica, si è impegnata ad arrivare a produrre “zero emissioni”, spiegando che il settore delle crociere è all’avanguardia nel raggiungimento di questo obiettivo e che l’industria crocieristica rappresenta meno dell’1% dello shipping mondiale.
Per esempio, il settore delle crociere è stato uno dei primi ad adottare la tecnologia di pulizia dei gas di scarico (EGCS). Di conseguenza questa tecnologia si è sviluppata permettendo di ridurre le emissioni di zolfo oltre i limiti previsti dalle regolamentazioni internazionali e di ridurre inoltre le emissioni di particolato. Attualmente 111 navi da crociera, con una capacità di oltre 305.000 passeggeri, sono state dotate di EGCS. Su altre 12 navi in servizio l’installazione è corso d’opera, mentre su ulteriori 30 è in programma nei prossimi mesi. Inoltre, 27 navi di nuova costruzione, con una capacità di quasi 100.000 passeggeri, usciranno nei prossimi anni dai cantieri già dotate di EGCS.
Oltre a questo, il settore delle crociere è stato anche uno dei primi ad adottare la propulsione a Gas Naturale Liquefatto (GNL). Più di un terzo di tutte le nuove navi in costruzione da qui a pochi mesi, 25 in totale, utilizzeranno il GNL come combustibile di propulsione principale. Attualmente sono già operative due navi da crociera in grado di utilizzare il GNL durante le soste in porto, riducendo così le emissioni nelle città portuali. E non bisogna dimenticare che oltre il 70% della flotta da crociera mondiale – 152 navi – sono già navi “dual fuel”, in grado di utilizzare carburanti alternativi come metanolo e biodiesel, nonché i tradizionali combustibili fossili. Alcune sono persino in grado di trasformare i loro rifiuti alimentari in carburante.
Queste percentuali di utilizzo di EGCS e GNL non hanno paragoni in nessun altro settore dello shipping.