(Teleborsa) – Tempi stretti per la questione dei conti italiani. La Commissione Europea ha fatto sapere di aver ricevutola lettera redatta dal ministro dell’Economia Giovanni Tria sul debito pubblico e ha confermato di aver già iniziato l’analisi, specificando che le conclusioni sul contenuto “finiranno nell’analisi complessiva” del bilancio italiano, ovvero il rapporto sul debito, che sarà pubblicato mercoledì prossimo assieme alla raccomandazioni economiche.
Nel frattempo, la lettera di Tria ha ricevuto il plauso degli alleati di governo (M5S e Lega) e la bocciatura dell’opposizione (PD e FI). “Oggi la giornata comincia bene. Nella lettera scritta dal Mef all’Ue è stato cancellato il passaggio che prevedeva tagli alla spesa sociale“, scrive sul blog delle stelle Luigi Di Maio. “Un altro governo Monti anche no, ne abbiamo avuto abbastanza! Ringrazio il ministro Tria per aver provveduto a correggere. Del resto non potevamo accettare altre sforbiciate lacrime e sangue. Resta da capire a chi sia venuta in mente questa bizzarra idea circolata nelle bozze e se quel passaggio sia stato concordato, politicamente, con qualcuno”.
Soddisfazione è stata espressa da Matteo Salvini perché “ci sono segnali positivi per l’economia italiana e sono convinto che l’Europa rispetterà la nostra volontà di crescere e di tagliare le tasse”, ha dichiarato da Potenza.
Di segno opposto la reazione delle opposizioni. Nicola Zingaretti, segretario del PD, ha parlato di “una figuraccia non degna di un grande Paese come l’Italia. Dopo un anno di questo governo, i fatti sono drammatici per gli italiani, dopo un anno l’Italia sta peggio: il Paese è fermo, calano le pensioni, il debito pubblico è esploso, lo spread brucia miliardi e il governo è nel caos”, ha dichiarato a margine della manifestazione dei pensionati in piazza San Giovanni.
Per Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia, la risposta del governo è “caotica e contraddittoria” e “la procedura d’infrazione per debito eccessivo contro il nostro Paese è, purtroppo, da ritenersi ormai scontata. A quel punto il Governo sarà di fronte a un bivio: o abiurerà a quanto appena scritto nella lettera e accetterà di effettuare una manovra correttiva prima dell’estate e di alzare l’Iva nella prossima Legge di Bilancio (con tutti gli effetti conseguenti e negativi nei confronti delle già asfittiche prospettive di crescita), o sarà il commissariamento, di fatto, per i prossimi cinque anni da parte della Troika. Inutile attendersi altri sconti da parte di Bruxelles”, si legge in una nota.
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