(Teleborsa) – Per Cia-Agricoltori Italiani l’intervento dell’Antitrust con la multa alla Società Italiana Sementi (Sis) sulla vendita del grano Senatore Cappelli, fa “parziale giustizia di una storia iniziata anni dopo l’aperta denuncia da parte di Cia all’Authority nei confronti della Sis” ed è l’occasione “per aprire al mercato ad altri soggetti idonei a garantire produzione di tali sementi”.
È il commento dell’associazione alla sanzione comminata alla Sis per “pratiche scorrette” nella vendita delle sementi di grano Cappelli.
“Con l’ingresso di Sis nella partita Cappelli, si erano evidenziate pratiche commerciali scorrette e un regime di monopolio particolarmente dannoso per gli agricoltori“, si legge nel comunicato dell’associazione che ricorda anche la “bocciatura da parte del Consiglio di Stato del vincolo obbligatorio di adesione a associazioni sindacali per la partecipazione ai mercati contadini di vendita diretta nei centri urbani”.
Secondo Cia, un ente pubblico non dovrebbe dare in gestione esclusiva a un soggetto privato un pezzo di storia importante dell’agricoltura italiana.
La sentenza Antitrust evidenzia che Sis abbia di fatto imposto un regime di monopolio “sfruttando abusivamente la propria posizione di forza commerciale a danno dei coltivatori interessati alla semina e al raccolto di grano Cappelli” e creando, dunque, una “filiera chiusa”.
Cia ritiene che a “seguito dell’intervento Antitrust vi siano tutte le condizioni affinché il Ministro revochi la concessione di esclusività a Sis e che la pregiata varietà del grano Cappelli, riscoperta di recente e molto apprezzata per la sua digeribilità e le qualità nutrizionali, – conclude la nota – torni a essere patrimonio comune, contro monopoli e pratiche sleali non rispettosi delle regole europee”.
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