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Bankitalia rilascia il bollettino: “Previsto solo un +0,1% di PIL”

(Teleborsa) – Si è fermata l’economia italiana dopo la recessione tecnica nella seconda metà del 2018, è aumentata l’incertezza politica di bilancio, sopraggiungono tensioni sulle politiche commerciali e i finanziamenti alle imprese sono leggermente contratti. Questo è quanto emerge dal bollettino economico di Banca d’Italia, che evidenzia una generale incertezza per gli anni futuri.

I segnali di irrigidimento tuttavia sarebbero solo lievi e limitati alle imprese, mentre la crescita è ancora solida per le famiglie. L’aumento dell’onere della provvista obbligazionaria delle banche registrato nel 2018 non si è trasferito in maniera determinante sui tassi d’interesse sui prestiti alla clientela grazie alla solidità dei bilanci bancari. I segnali di irrigidimento si vedono soprattutto per le condizioni di accesso al credito per le imprese medio-piccole.

Questi fattori sarebbero correlati alla stazionarietà dell’economia nazionale, che potrebbe diminuire “dopo il modesto aumento nei primi tre mesi del 2019 (+0,1%)”. “La debolezza del ciclo industriale – spiega Via Nazionale – che riflette soprattutto il perdurare delle tensioni commerciali a livello internazionale, sarebbe stata solo in parte controbilanciata dall’andamento favorevole dell’attività nei servizi e nelle costruzioni”.

“Sul piano interno – spiega Bankitalia- un accentuarsi dell’incertezza riguardo agli orientamenti della politica di bilancio negli anni successivi a quello in corso potrebbe determinare nuove turbolenze sui mercati finanziari e contribuire al deterioramento della fiducia di famiglie e imprese, con ripercussioni sulla dinamica degli investimenti”. A seguito di ciò il quadro generale non accenna a migliorare, tanto più che Palazzo Koch rivede al ribasso le previsioni sulla crescita. Secondo il bollettino economico, il PIL dovrebbe segnare solo un +0,1% quest’anno, per poi accelerare a +0,8% l’anno prossimo e a +1% nel 2021. All’inizio di giugno le stime erano state tagliate a +0,3% per il 2019, +0,7% per il 2020 e +0,9% per il 2021.

Il quadro – si legge nel bollettino – è caratterizzato da un rallentamento degli investimenti, in linea con quanto segnalato dalle nostre indagini presso le imprese e con il progressivo aumento dei costi di finanziamento. Le esportazioni risentirebbero della decelerazione del commercio mondiale. Le aziende italiane manterrebbero tuttavia le proprie quote di mercato”.


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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