Mentre si tenta ancora di capire quale sarà il partner tecnico che prenderà parte al salvataggio di Alitalia (dovrebbero essere gli statunitensi di Delta, ma anche Lufthansa si è fatta sotto), lo Stato continua a erogare prestiti ponte.
Quello da 900 milioni di euro erogato dall’allora Governo Gentiloni nel maggio 2017 è stato totalmente utilizzato e, nelle ultime settimane, la gestione commissariale è tornata a chiedere nuova liquidità. Secondo le ultime notizie, Alitalia avrebbe bisogno di altri 400 milioni di euro prima di Natale, altrimenti rischierebbe di restare senza benzina e di non poter pagare piloti e assistenti di volo. Se dovesse essere concesso, si tratterebbe di un prestito di 1,3 miliardi di euro erogato in due tranche nel giro di due anni e mezzo.
Trattandosi di un prestito, ovviamente, era stata stabilita anche una data per la restituzione dell’importo e degli interessi, piuttosto salati. Il primo prevedeva la restituzione entro il 30 giugno 2019 e interessi annui del 10%. Il secondo verrà erogato, all’approvazione della Legge di Bilancio 2020, con modalità e interessi analoghi. C’è da dire, però, che il primo prestito non solo non è stato restituito secondo le scadenze concordate (e con il Decreto Crescita 2019 è stata anche cancellata qualunque data per la restituzione), ma non sono stati neanche versati gli interessi previsti dal contratto (145 milioni di euro al 31 maggio scorso).
Il perché, come accennato, è piuttosto semplice: nonostante la gestione dei tre commissari governativi sia riuscita a far registrare dei risparmi (modesti, a onor del vero), Alitalia ha continuato a perdere soldi su soldi. Per l’esattezza, Alitalia ha perso 900 mila euro ogni giorno dal maggio 2017 a oggi. Per un totale che, a oggi, supera abbondantemente gli 800 milioni di euro. In cassa, secondo alcune stime, sono rimasti poco più di 100 milioni di euro, che basteranno forse per restare operativi fino a fine anno.
A fare i conti sono stati i giornalisti del Sole 24 ore che, dopo aver ricostruito la storia dei vari prestiti concessi sino a oggi, hanno anche analizzato la situazione finanziaria e contabile della compagnia di bandiera. Che, come detto, è tutt’altro che rosea. Nell’attesa che un accordo venga trovato e la Newco prenda definitivamente forma, dunque, saranno di nuovo i contribuenti a dover sostenere la compagnia aerea. Come sottolineato dai giornalisti del Sole 24 ore, non si tratta affatto di una novità: secondo i loro conti, Alitalia è costata 9,2 miliardi di euro in 45 anni di vita.