(Teleborsa) –
Secondo ACI Europe “le nuove regole proposte dall’Autorità introducono meccanismi inediti nel panorama europeo, in assoluta controtendenza rispetto a quanto si osserva in altri Paesi UE, e che rischiano di contrarre il livello degli investimenti aeroportuali, con possibili ricadute sulla sostenibilità e sulla qualità dei servizi erogati”. Un ritorno al passato che – secondo l’Associazione – andrebbe a vanificare i vantaggi ottenuti in seguito allo sblocco delle tariffe aeroportuali alimentando il gap competitivo, accumulato negli anni, tra gli aeroporti italiani e molti dei loro concorrenti in Europa e nel mondo, rievocando “scenari negativi già vissuti” e “suscitando preoccupanti allarmi”. Tra i principali timori manifestati da ACI Europe vi è “il rischio che la prospettiva di necessari e ulteriori investimenti sia ostacolata da una regolamentazione ingiustificata ed eccessivamente prescrittiva”. Per l’Associazione le proposte di ART appaiono, infatti, “prive di una indispensabile visione strategica a lungo termine e non tengono conto adeguatamente dell’interesse dei consumatori, delle comunità locali e dei territori”.
“Il mercato aeroportuale in Italia è diventato estremamente competitivo e gli aeroporti del Paese si trovano ora a operare in concorrenza tra loro, su scala non solo pan-europea, ma anche globale – afferma Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe –. Le proposte di ART purtroppo considerano ancora gli aeroporti come semplici monopoli, secondo una visione ancorata al passato, che oggi deve essere necessariamente e profondamente riconsiderata in ragione delle nuove dinamiche di mercato. Il livello altamente prescrittivo dei nuovi modelli è in gran parte inedito in Europa e minaccia di indebolire lo sviluppo degli aeroporti, e con esso la crescita della connettività aerea richiesta dagli stessi passeggeri e necessaria per il successo delle imprese del Paese. Tutto ciò rischia di comportare un grave pregiudizio per l’intero settore aeroportuale italiano, frutto di una stringente regolazione nazionale ingiustificata e dannos, come il passato ha già dimostrato. Ci auguriamo fortemente – ha concluso Jankovec – che queste nuove proposte vengano attentamente riconsiderate e a tal fine rimaniamo ovviamente a disposizione di ART.