Dopo l’aumento delle tariffe deciso dal presidente Donald Trump, lo yuan cinese affonda segnando il crollo più forte in nove mesi arrivando a calare dello 0,8% al 6,9040, il livello più debole dal 27 dicembre scorso.
Un crollo che riflette l’escalation delle ostilità commerciali in corso con gli Stati. Secondo alcuni analisti la valuta cinese arriverà a toccare il cross dei sette dollari, livello che si è visto l’ultima volta durante la crisi finanziaria globale. La Cina probabilmente utilizzerebbe le sue vaste riserve valutarie per fermare qualsiasi crollo a 7 dollari, che potrebbe innescare speculazioni e pesanti deflussi di capitali.