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UPB: ancora rischi a ribasso, PIL 2019 a +0,2%. Plastic tax sia graduale

(Teleborsa) – Restano ancora rischi a ribasso per l’economia italiana sul finire del 2019. Una possibilità che porta l’UPB a stimare la crescita del PIL di quest’anno al +0,2% poco sopra le ultime previsioni del governo (+0,1%). E’ quanto afferma l’Ufficio parlamentare del bilancio nel “Rapporto sulla politica di bilancio 2020” nel quale invita l’esecutivo a valutare l’opportunità di introdurre la cosiddetta plastic tax in maniera graduale.

Nella parte finale del 2019, si legge nel Rapporto, si dovrebbe registrare “una variazione congiunturale del PIL appena positiva,
sebbene con rischi al ribasso”. Nel complesso dell’anno “il PIL aumenterebbe dello 0,2%, marginalmente al di sopra delle attese
della Nota di aggiornamento del DEF (+0,1%)”.

Per quanto riguarda il prossimo anno, sottolinea l’UPB, “lo scenario programmatico contenuto nella Nadef e successivamente recepito dal Documento programmatico di bilancio prevede una crescita per l’economia italiana dello 0,6%, valore che risulta allineato alle stime del panel UPB e che pertanto è stato validato positivamente”.

Nel complesso, prosegue l’Organo di controllo guidato da Giuseppe Pisauro, l’impulso della manovra e del dl fiscale alla crescita del PIL nel 2020 è pari a circa 0,2 punti percentuali, analogamente a quanto stimato dal Mef nel Documento programmatico di Bilancio.

Per quanto riguarda la plastic tax, l’UPB, sottolinea la necessità di riflettere sull’opportunità di introdurla in maniera “più graduale”, partendo da un livello più basso e progressivamente crescente nel tempo. Ciò permetterebbe alle imprese del settore della plastica di adattarsi per tempo al nuovo schema di tassazione e, plausibilmente, di accogliere più favorevolmente la misura. L’UPB mette quindi in risalto l’impatto macroeconomico e le potenziali criticità della tassa anche in relazione allo stato attuale della normativa europea in materia e delle esperienze dei paesi nei quali iniziative analoghe sono state attuate.

Inoltre, l’impatto sulla crescita del provvedimento è stimato in una flessione di un decimo di punto percentuale del PIL, in termini cumulati nel periodo 2020-22.

Per quanto riguarda le stime di gettito, l’UPB segnala che “la quantificazione, costante negli anni, non incorpora gli effetti di possibili riduzioni della produzione e del consumo di imballaggi in plastica dovuti al disincentivo prodotto dalla norma, risultando probabilmente sovrastimata almeno per gli anni successivi al 2021″.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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