(Teleborsa) – Dopo il lungo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, è tempo di pace. “Spero che si sia capito, che tutti abbiano compreso in Italia, che è meglio discutere e dialogare insieme rispettare le regole, anche se applicate in maniera intelligente, piuttosto che ritrovarsi in uno scontro che trovo sterile, inutile”.Queste le parole del Commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, a margine della riunione dell’Eurogruppo oggi a Bruxelles, in riferimento alla decisione presa mercoledì scorso dalla Commissione di non proporre la temuta procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per violazione della regola del debito.
All’Eurogruppo, ha annunciato Moscovici, “presenterò le ragioni per cui la Commissione ha deciso di non raccomandare l’avvio di una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, considerando che gli impegni presi dal Governo italiano sono sufficienti per proseguire in questa direzione.
Bisognerà – ha aggiunto – che Giovanni Tria dal canto suo illustri questi impegni, perchè sta anche a lui convincere i suoi pari, ma ho fiducia che l’Eurogruppo confermerà e sosterrà la posizione della Commissione”.
PAROLA D’ORDINE DIALOGO – “E’ molto chiaro – ha proseguito il Commissario – che non è interesse di nessuno aprire una procedura simile. Non è interesse dell’Italia essere puntata a dito, e non è interesse dell’Eurozona. Preferisco di gran lunga il fatto che abbiamo ottenuto con un dialogo, una discussione e un negoziato molto serrati, le rassicurazioni per il 2019 e il 2020, affinchè questa procedura oggi non sia necessaria”.
ITALIA RESTA SORVEGLIATA SPECIALE – Evitato lo scontro frontale, sembra proprio che la strada imboccata sia quella giusta, ma l’Italia resta una “sorvegliata” molto speciale. “Bisognerà continuare – ha proseguito Moscovici – a osservare questa situazione da vicino; lo si dovrà fare nel momento in cui il Governo presenterà la Legge di Bilancio per il 2020.
L’ULTIMO ATTO – Il Governo italiano si è impegnato affinchè sia conforme alle esigenze del patto di stabilità, bisognerà verificarlo. E sarà uno degli ultimi compiti di questa Commissione”, visto che “il 15 ottobre che esamineremo questo documento programmatico di bilancio”, 15 giorni prima della fine del mandato dell’Esecutivo comunitario.