(Teleborsa) – Lo sbarco di Uber a Wall Street avviene nel giorno dell’entrata in vigore dei dazi di Donald Trump nei confronti della Cina. Una situazione non proprio ideale per quella che viene considerata una delle IPO più grandi della storia: 45 dollari per azione è il prezzo fissato per il debutto, nella parte bassa della forchetta (44-50 dollari) con una capitalizzazione pari a circa 82 miliardi di dollari.
La corsa della società di ride sharing verso la piazza statunitense si chiude con una quotazione penalizzata anche dalle proteste globali portate avanti dagli autisti del colosso dei trasporti per l’atipico inquadramento come autonomi (contractor) anziché come dipendenti. Proteste si sono avute in questi giorni a Londra, New York e nelle principali città dove è presente il servizio.